Processo sulle stragi di mafia, Dell’Utri si avvale della facoltà di non rispondere

Secondo la tesi dei Pm, l’ex senatore avrebbe «istigato l’organizzazione delle stragi per favorire
l’affermazione di Forza Italia»

Il suo nome è tornato sulle cronache per il generoso lascito che Silvio Berlusconi ha voluto elargirgli, nelle sue ultime volontà: 30 milioni di euro. Il beneficiario è Marcello Dell’Utri, storico collaboratore, amico e per un tratto collega politico del Cavaliere. L’ex senatore palermitano è indagato dalla Dda in un’inchiesta sui presunti mandanti occulti delle stragi mafiose del 1993. Oggi, 18 luglio, avrebbe dovuto presentarsi all’interrogatorio, ma Dell’Utri ha fatto sapere ai giudici fiorentini di volersi avvalere della facoltà di non rispondere. La notizia è stata riportata dall’Ansa. I pubblici ministeri che indagano su Dell’Utri ritengono che l’ex politico avrebbe «istigato l’organizzazione delle stragi per favorire l’affermazione di Forza Italia». L’avvocato difensore dell’ex senatore, Francesco Centonze, ha definito la tesi della Dda di Firenze «del tutto incredibile e fantasiosa».


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