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Kiev, attacchi nella notte: abbattuti droni russi. Mosca: «Fallito assalto a una nave nel Mar Nero»

Intanto l’Aiea conferma la presenza «di mine antiuomo nella zona di Zaporizhzhia»

La marina russa avrebbe avrebbe sventato un attacco ucraino a una nave nel Mar Nero. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russa: «È fallito il tentativo ucraino di attaccare il pattugliatore Sergey Kotov nel Mar Nero a largo di Sebastopoli», recita un messaggio di Mosca, ripreso dalla Tass. Il presunto raid, sottolinea il funzionario russo, non avrebbe provocato vittime. Nel frattempo, le forze armate di Kiev hanno fatto sapere che continueranno a colpire la Crimea occupata e il ponte di Kerch. Obiettivi, questi, «ufficiali», spiega il ministro Oleksii Reznikov citato dalla Cnn, «perché ridurranno la loro capacità (dei russi, ndr) di combattere contro di noi (e) contribuiranno a salvare le vite degli ucraini». Rispondendo inoltre alla domanda se l’obiettivo di Kiev sia quello di mettere fuori uso il ponte che collega la Russia alla penisola annessa dalla stessa nel 2014, Reznikov ha spiegato che è «una tattica normale distruggere le linee logistiche del nemico per bloccare le possibilità di ottenere più munizioni, più carburante, più cibo, eccetera. Ecco perché useremo queste tattiche contro di loro». Mosse che fanno parte di quella controffensiva che – stando alle parole del ministro – sarebbe «in ritardo rispetto al previsto», nonostante sia stia svolgendo «secondo i piani», ha detto Reznikov. Le motivazione di questo ritardo sono da ricercare in primis nella difesa aerea: «È una questione di fatto che abbiamo una linea del fronte molto lunga. E abbiamo un gran numero di nemici contro di noi. Questa è una guerra, non un videogioco. I nostri generali e comandanti vedono la situazione reale sul campo di battaglia. Il valore principale per noi sono le vite dei soldati», sottolinea. Ma non solo: l’avanzata delle truppe di Kiev è inoltre rallentata a causa della presenza di «mine disseminate dalle forze armate russe» e i «soldati ucraini devono bonificare manualmente i percorsi attraverso questi campi», conclude. 


Kiev sotto attacco

Nella notte, le forze armate ucraine hanno confermato di aver sventato un attacco di droni russi a Kiev. «Nella notte il nemico ha attaccato Kiev» usando droni, ha detto il capo dell’amministrazione militare locale Serguii Popko. «Tutti i bersagli aerei sono stati rilevati e distrutti» durante il loro avvicinamento alla capitale, ha aggiunto specificando che «secondo le informazioni attuali, non ci sono state vittime o distruzioni» in città. Secondo il funzionario, quello di stanotte è «già il sesto attacco di droni alla capitale questo mese». Il portavoce del comando dell’Aeronautica militare ucraina, Yuriy Ignat, ha precisato che i droni lanciati da Mosca sono «di fabbricazione iraniana. La difesa aerea è stata attiva in tre regioni nel nord del Paese. Sono stati registrati circa 10 droni», ha detto Ignat. «Circa la metà è stata distrutta con vari mezzi», ha concluso. Due civili sono inoltre rimasti feriti durante gli attacchi di ieri nelle regione di Cherson, che hanno colpito la città di Berislav: lo ha reso noto su Telegram il Procuratore generale ucraino, come riporta Rbc-Ucraina.


Aiea conferma la presenza di mine antiuomo a Zaporizhzhia

Gli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) hanno osservato mine direzionali antiuomo alla periferia del sito della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Lo ha confermato ieri notte, lunedì 24 luglio, il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi. In un comunicato viene infatti spiegato che durante una perlustrazione il team dell’Agenzia ha visto alcune mine situate in una zona cuscinetto tra le barriere perimetrali interne ed esterne del sito. «Come ho riferito in precedenza, l’Aiea era a conoscenza del precedente posizionamento di mine al di fuori del perimetro del sito e anche in particolari punti all’interno. Il nostro team ha fatto presente questa specifica scoperta e gli è stato detto che si tratta di una decisione militare e in un’area controllata dai militari», ha affermato Grossi. Avere questi esplosivi sul sito, secondo Grossi, è «incoerente con gli standard di sicurezza dell’Aiea e le linee guida sulla sicurezza nucleare e crea ulteriore pressione psicologica sul personale dell’impianto, anche se la valutazione iniziale dell’Aiea basata sulle proprie osservazioni e sui chiarimenti dell’impianto è che qualsiasi detonazione di queste mine non dovrebbe influire sui sistemi di sicurezza e protezione nucleare del sito», ha concluso il direttore generale dell’Agenzia. 

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