Rapinarono il figlio di Salvini, condannati due giovani con rito abbreviato: espiata la pena verranno espulsi

Il gup ha riconosciuto le attenuanti: i due ragazzi di origine egiziana hanno ammesso il fatto e risarcito le vittime

Il gup di Milano, con rito abbreviato, ha condannato a 4 anni e 6 mesi e a 3 anni e 9 mesi di reclusione due giovani, rispettivamente di 21 e 26 anni, che il 23 dicembre scorso rapinarono il figlio del ministro Matteo Salvini e due giorni più tardi un’altra persona. I due, di origine egiziana e con documenti irregolari, dopo aver espiato la pena dovranno lasciare il Paese. I giovani hanno ammesso i fatti contestati e hanno offerto un risarcimento alle due vittime, facendosi aiutare dai loro amici – riferisce Ansa. La rapina era avvenuta lo scorso dicembre in via Jacopo Palma, a Milan. Il 21enne aveva minacciato Federico Salvini con un coccio di bottiglia, facendosi dare il suo smartphone e 200 euro in contanti. Il 26enne avrebbe fatto da “palo”. I due, pregiudicati e il più giovane dei quali con diversi precedenti, erano stati poi identificati e arrestati a gennaio a seguito dell’inchiesta della Squadra mobile e del pm Barbara Benzi. Entrambi hanno confessato, ammettendo di aver “sbagliato” e che al momento delle rapine erano sotto effetto di cocaina. Le ammissioni e i risarcimenti hanno portato alla concessione delle attenuanti e sulle pene è stato calcolato anche lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato. Il 19enne Salvini non si è costituito parte civile nel procedimento e non era assistito da un avvocato in udienza.


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