Il caso del 75enne che ha scoperto di essere morto chiamando il medico. La svolta: come ha risolto

Per l’Agenzia delle Entrate il pensionato di Reggio Emilia era venuto a mancare lo scorso dicembre

Gli servivano dei medicinali, così ha chiamato il suo medico di base per farseli prescrivere ma niente: il sistema si bloccava. In questo modo, con una semplice verifica successiva con il commercialista, ha scoperto che per l’Agenzia delle Entrate era morto dallo scorso dicembre. Pietro Fanticini, 75enne residente a Reggio Emilia, ha raccontato tra lo stupito e il preoccupato la sua storia a Il Resto del Carlino, mostrando la schermata dei dati anagrafici sul sito dell’Agenzia delle Entrate. «Il mio medico è disperato perché ha un paziente in meno», spiegava divertito, «devo ancora capire se l’Inps mi bloccherà la pensione. Spero solo che l’Agenzia delle Entrate smetta di farmi pagare tasse e imposte, visto che mi hanno dato per morto». L’annuncio della sua dipartita, almeno secondo l’amministrazione, aveva “scosso” anche la famiglia. «Da quando l’ho scoperto mia moglie Franca, ormai vedova, piange singhiozzando sul divano di fianco a me mentre mi ricorda i 55 anni passati insieme», raccontava sempre Fanticini, «e i miei figli, tramite WhatsApp, mi chiedono la consistenza dei beni lasciati in eredità».


Ma ironia a parte, il pensionato di Reggio Emilia ha espresso anche il suo fastidio per una situazione che rischiava di diventare complessa da sbrogliare, come spesso accade quando c’è di mezzo la burocrazia che può esser cieca anche davanti all’evidenza. «Trovo piuttosto grave e indegno che nel 2023 un cittadino venga dichiarato deceduto senza alcun controllo e sulla base esclusiva di nome e cognome», si sfogava Fanticini. Ma cos’era successo? Il 2 dicembre scorso a Reggio Emilia è mancato all’affetto dei suoi cari un altro Pietro Fanticini, unico omonimo in città dell’altro protagonista di questa vicenda. E così ci deve esser stato un errore durante l’inserimento dei dati, perché all’Erario poi risultavano deceduti entrambi. «Ora i costi per la mia resurrezione presso anagrafe, Ssn, Agenzia delle Entrate, Inps chi li sosterrà?», si chiedeva il pensionato, «sarà possibile infondermi nuova linfa vitale in tempi strettissimi o dovrò sottopormi a visita medico-legale per accertare la mia esistenza in vita?». La notizia è circolata rapidamente e all’Agenzia delle Entrate si sono mossi a stretto giro per risolvere il pasticcio. «Sono risorto oggi – 27 luglio, ndr – alle 13. Mi ha chiamato l’Agenzia delle Entrate, dicendomi che aveva ripristinato la realtà dei fatti», ha fatto sapere soddisfatto Fanticini, «nel pomeriggio è arrivata anche una risposta ufficiale via pec dall’Agenzia delle Entrate, dove si spiega che c’era stata un’immissione errata di dati in merito alla denuncia di successione del mio omonimo. Ora la situazione si è completamente risolta».


Leggi anche: