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«Stop al Reddito di cittadinanza da agosto», l’sms a 169 mila famiglie: boom di chiamate all’Inps di Napoli

28 Luglio 2023 - 16:08 Redazione
inps quota 103
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Arriva la stretta del governo per i nuclei familiari che non hanno componenti disabili, minori e over 65. Proteste in Campania

169mila famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza oggi, 28 luglio, hanno ricevuto un messaggio dell’Inps che le informa della sospensione del sussidio da agosto. Perché? Nei loro nuclei familiari non ci sono componenti disabili, minori e over 65 come, invece, prevede la nuova normativa nell’ambito della stretta del governo Meloni alla misura. L’ultima rata che hanno percepito è, infatti, quella del 27 luglio. L’annuncio non è stato preso positivamente dai cittadini. E a Napoli e provincia, dove c’è il più alto numero di sussidi erogati a livello nazionale, sono scoppiate le proteste di centinaia di persone che hanno chiamato l’Inps per capire che cosa stesse succedendo. Nella sede dell’ente in via De Gasperi due persone hanno avuto uno scontro verbale con un vigilantes all’ingresso, che ha chiamato la polizia. Diverse persone si sono presentate fisicamente nella sede Inps di Scampia per chiarimenti, così come a Calvizzano, a Nord di Napoli, dove si è creata una piccola folla che pretendeva risposte dai funzionari.

La presa in carico dei servizi sociali

Nell’informativa di questa mattina, infatti, veniva specificato che le famiglie alle quali verrà sospesa la misura, saranno prese in carico dai servizi sociali del Comune. Secondo quanto si apprende, sarebbero 88mila le persone che potrebbero essere prese in carico. Mentre, tra agosto e settembre circa 80mila nuove famiglie dovrebbero avere il beneficio sospeso poiché scadono i sette mesi di durata.

Il crollo delle richieste nel 2023

Proprio oggi l’Inps ha, inoltre, reso pubblici i dati sull’erogazione del reddito di cittadinanza per quanto riguarda i primi sei mesi di quest’anno. E risulta che le domande del sussidio sono crollate rispetto allo stesso periodo del 2022: sono passate da 899.338 a 486.190, pari a un calo del 45,94%. Nei primi cinque mesi le domande erano state 432.758. A giugno, salvo revisione dei dati con nuove domande ancora non lavorate, le domande quindi dovrebbero essere poco più di 53mila. 

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