Intitolazione a Berlusconi, la consigliera di FdI e la frase su Dell’Utri e la mafia: «In Sicilia servono i compromessi» – Il video

È polemica contro le parole di Benedetti: «Normalizza i rapporti con la malavita»

«Silvio Berlusconi può aver avuto contatti con la mafia all’epoca in cui in Sicilia si facevano saltare i ripetitori Mediaset. La mafia voleva essere pagata per non farli saltare e forse avrà utilizzato Dell’Utri, il quale, da buon siciliano, sapeva a chi rivolgersi per trattare. Se questo si considera reato, allora sarebbero dovuti essere rinviati a giudizio un bel po’ di imprenditori italiani, perché tutti sanno che, per quieto vivere, si deve arrivare a compromessi a volte, purtroppo, per poter operare in Sicilia». Sono le parole di Lorella Benedetti, consigliera comunale di Macerata per Fratelli d’Italia, che lo scorso 26 luglio ha preso così le difese della proposta di Forza Italia di intitolare una via, una piazza o uno spazio pubblico al Cavaliere morto il 12 giugno.


È la polemica: «Normalizza i rapporti con la malavita»

A mettere in evidenza il nesso tra Dell’Utri e Berlusconi era stato Paolo Romano del Pd: «Per Falcone e Borsellino non abbiamo fatto neanche il lutto. Ricordo che nella sentenza di condanna di Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, lo stesso Dell’Utri viene riconosciuto mediatore tra Cosa Nostra e Berlusconi». Così non è tardato ad arrivare il tentativo di giustificazione della consigliera di FdI Benedetti, che però hanno generato scontro politico: «Sono affermazioni che non hanno bisogno di una nostra dichiarazione di sdegno, si commentano da sé», si legge in una nota di Sinistra Italiana. «La destra maceratese – aggiungono – normalizza i rapporti di chiunque con la malavita organizzata, un insulto a tutti i Libero Grassi di questo paese, alle Lea Garofalo, ai Falcone, ai Borsellino, alle loro scorte e a tutte e tutti noi che crediamo fermamente nella lotta al cancro più letale d’Italia».


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