Jesolo, l’esperimento dei taxi gratis dalla discoteca non funziona benissimo. La denuncia: «Non riportano i ragazzi a casa»

I clienti lasciati nelle piazze della città e non sotto il portone delle loro abitazioni. A deciderlo i tassisti stessi

Come sta procedendo l’esperimento dei taxi gratis dalla discoteca lanciato dal ministro per le Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini? Il progetto pilota parte con sei discoteche convenzionate in Italia e in Veneto ha aderito il Muretto. Sabato notte, racconta l’edizione locale del Corriere, una ventina di ragazzi sono stati prelevati dai taxi. Erano risultati positivi al test fornito gratuitamente dai camper dell’Usl, il taxi è stato pagato dalla discoteca che a sua volta si farà rimborsare dal ministero dei Trasporti. Per tutte e sei le discoteche il ministero ha stanziato 60 mila euro. La convenzione stabilisce che però i ragazzi devono essere portati a casa «nel raggio di 20 o 30 chilometri» . Ma secondo quanto segnala la testata i clienti sono stati lasciati nelle piazze Mazzini, Brescia e Milano. a pochi chilometri dal locale. «Ci siamo dati tre punti di riferimento – spiega Lorenzo Fabris, presidente della cooperativa dei tassisti di Jesolo – lo facciamo perché molti si fermano a fare colazione in centro dopo la discoteca». «Non è così che doveva andare – ribatte Patrizia Pisi, presidente dell’Avsil, associazione veronese di famiglie delle vittime sulla strada – quando avevamo incontrato il ministro Salvini avevamo presentato questo progetto dei taxi ma i ragazzi dovrebbero essere portati a casa, non “vicino a casa”, anche pochi metri fanno la differenza».


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