Treni, la circolazione dell’Alta Velocità ripresa tra Firenze e Bologna: il falso allarme bomba e i ritardi di oggi

Ritardi fino a 400 minuti. I 19 convogli interessati. La telefonata anonima e la segnalazione del macchinista dietro lo stop

Poco prima delle 4 di stamattina, 9 agosto, Trenitalia ha annunciato che la circolazione sull’Alta Velocità è tornata regolare. «I treni Alta Velocità e Intercity hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 400 minuti. I treni Alta Velocità hanno subito limitazioni di percorso», ha spiegato la nota. La circolazione era stata interrotta nella tratta tra Bologna e Firenze. Perché tra Idice e San Pellegrino era stata segnalata la presenza di estranei in galleria e di un pacco sospetto. La Galleria Firenzuola è il secondo tunnel più lungo della tratta appenninica della Tav con i suoi 15,2 km. Ci sarebbe anche la segnalazione di un ordigno (non ritrovato) dietro lo stop. «Eventuali ritardi registrati si riferiscono a inconvenienti già noti», ha concluso Trenitalia.


I convogli interessati

La problematica di ieri ha interessato 19 treni ad Alta Velocità. Cinque convogli erano diretti a Milano, tre a Roma, due a Torino e Venezia e uno a Udine, Brescia, Trento, Salerno, Napoli, Bergamo e Mantova. Sei, invece i treni ad Alta Velocità fermati a Bologna superficie anziché a Bologna Centrale AV: tre diretti a Napoli, due a Roma e uno a Perugia. Tre, infine i treni Alta Velocità parzialmente cancellati: un Napoli- Bergamo con termine corsa a Firenze; un Bergamo-Roma con termine corsa a Bologna e un Salerno-Milano Centrale con termine corsa a Roma. La segnalazione che riguardava un certo numero di persone nei pressi dei binari è arrivata poco dopo le 19 dal macchinista di un convoglio Av in transito. L’uomo avrebbe notato qualcuno nel tratto fra Idice e San Pellegrino, al confine fra Toscana ed Emilia-Romagna. Il traffico ferroviario è stato interrotto. Subito sono intervenuti gli agenti della Polfer per verificare la situazione e per provare a individuare le persone presenti in un’area in cui è assolutamente vietato l’accesso ai non autorizzati.


La telefonata anonima

Secondo altre informazioni la segnalazione di persone in galleria sarebbe stata seguita successivamente da una telefonata anonima che avrebbe riferito della presenza di un ordigno. Che alla fine è risultato un falso allarme. Le verifiche hanno riguardato anche le pertinenze esterne. Ovvero i luoghi di montagna dove la ferrovia passa in aree rurali a cui è difficile riuscire ad accedere. La segnalazione di persone vicino ai binari di solito arriva in casi di suicidi o tentati suicidi. In questo caso la presenza di gente dalle parti della ferrovia è stato considerato un fatto insolito. Per questo è scattato l’allarme. In questi casi i protocolli impongono il blocco della circolazione. Che causa inevitabili problemi a cascata sui passeggeri e sulle tratte interessate.

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