«Lui rideva mentre mi filmava. È stato orribile»: la storia della cameriera che ha ricevuto i video del suo stupro a Roma

L’ex buttafuori e giocatore di calcio a otto si chiama Daniel Moreno Matute Eliecer

Si chiama Daniel Moreno Matute Eliecer l’ex buttafuori ed ex giocatore di calcio ad 8 arrestato a Roma con l’accusa di aver drogato, violentato e filmato una donna. Lei, che ha 20 anni, ha ricevuto su Whatsapp un video che la ritraeva. E che aveva fatto il giro delle chat. A fine serata la giovane si sentiva stordita e pensava di aver bevuto troppo. L’ex buttafuori si offriva di accompagnarla a casa. La mattina dopo lei si risvegliava, sola, nel suo letto senza ricordare gli attimi prima del rientro a casa. La procura e i carabinieri ipotizzano che la ragazza abbia assunto involontariamente del Ghb. Lei è di cittadinanza peruviana e oggi ha raccontato la storia all’edizione romana di Repubblica. Nella quale racconta di essere arrivata in Italia cinque anni fa e di lavorare come cameriera.


Il compleanno e il drink

«Lui rideva mentre mi riprendeva. È stato orribile», dice a Romina Marceca. «Eravamo a un compleanno di un mio amico, a fine gennaio, nella discoteca “Charro Cafè” a Testaccio. Verso le 2 e 30 è arrivato lui. Ballavamo e si è unito a noi, poi mi ha offerto un cocktail. Da quel momento non ricordo più nulla. Né come sono uscita dal locale né come sono arrivata a casa. Mi sono svegliata nel mio letto, ero vestita. Non avevo alcun dolore sul corpo ma solo un leggero mal di testa. Ma i miei amici, dopo averli chiamati per avere delle spiegazioni, mi hanno spiegato che avevo bevuto poco. E hanno aggiunto che Daniel aveva detto al mio amico che mi avrebbe accompagnata lui a casa e che lo avrebbe avvertito dopo avermi lasciata. Ma non chiamò nessuno», spiega.


Il filmato su Whatsapp

Poi il secondo episodio: «Sì, ad aprile, tre mesi dopo. Ero in un bar sulla Casilina e lì c’erano i miei amici e altra gente che conosco. Alle 2 abbiamo deciso di andare al “Cafè Latino”, sempre a Testaccio. L’ho incontrato lì. Daniel mi ha offerto un altro cocktail anche quella sera. Non ho mai pensato nulla di male nei suoi confronti. Per me era un amico della comitiva». Quindi l’arrivo del video. «Stavo lavorando e verso la mezzanotte ho ricevuto i video da un numero sconosciuto con scritto sotto “Sei tu”. Ho aperto la chat e ho visto i miei vestiti e la faccia di lui. Non parlava e non diceva nulla. Mi mostrava mentre mi toccava e faceva cose brutte. Rideva». A quel punto «per la vergogna ho cancellato tutto, mi sono sentita male così tanto che non riesco a spiegarlo. Ho vomitato, avevo freddo. Ho parlato con la mia amica». Dopo l’arrivo del video lui l’ha contattata «per uscire. Ma non ho più risposto. La settimana scorsa l’ho visto in un locale per strada. È il giorno che l’hanno arrestato».

Le altre vittime

I cellulari di Matute adesso sono sotto sequestro. Ma la sua paura è che ci siano altre vittime: «Lui offriva drink anche ad altre ragazze. Per questo sto parlando, perché spero che altre donne leggendo possano denunciarlo. Il mio desiderio più grande adesso è che paghi per quello che ha fatto fino all’ultimo».

In copertina: immagine di repertorio

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