Cosa ha causato gli incendi alle Hawaii? Gli esperti al Nyt: «Le erbe infestanti usate per il pascolo degli animali»

Non è chiaro quale sia stato l’innesco, ma le fiamme si sono propagate grazie alle piante invasive

Gli incendi alle Hawaii sono stati alimentati da ettari ed ettari di campi incolti su cui sono cresciute piante invasive facilmente infiammabili. C’era un tempo in cui l’isola di Maui pullulava di canne da zucchero, che costituivano la principale coltivazione dell’isola. La dismissione dell’ultima risale al 2016. Pian piano le canne sono state sostituite da varietà di erba da pascolo provenienti da altri continenti, principalmente l’Africa, che oggi ricoprono quasi un quarto della superficie dell’arcipelago. L’erba della Guinea, la melissa e l’erba «bufalo». Piante perfette da dare in pasto al bestiame: crescono in fretta quando piove e sono resistenti ai periodi di siccità. E sono altamente infiammabili, tanto da aver contribuito al peggior rogo dal 1918, che solo sull’isola di Maui ha tolto la vita ad almeno 93 persone.


«Crescono fino a 15 centimetri al giorno»

Le erbe «sono infestanti, crescono molto velocemente e sono altamente infiammabili», ha spiegato al New York Times Melissa Chimera, coordinatrice del Pacific Fire Exchange, progetto con sede nell’arcipelago statunitense che punta a migliorare il livello della prevenzione e la consapevolezza nei confronti degli incendi in tutta la regione del Pacifico. A ciò si aggiungono la siccità e l’aumento delle temperature. Le Hawaii sono nel bel mezzo di un trend di riduzione delle precipitazioni e di aumento della temperatura che secca le piante e le rende suscettibili ai roghi. Quando piove, le erbe possono crescere fino a 15 centimetri al giorno. La mancanza di prevenzione e la morfologia del territorio, con aride colate laviche alternate a immensi campi incolti, hanno fatto il resto.


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