Siena, il Palio dell’Assunta 2023 lo vince il cavallo scosso dell’Oca. Caduto il favorito Tittia

Mossa valida alle 19.31: l’Oca ha preso il comando dopo le cadute di Giraffa e Pantera

Il Palio dell’Assunta 2023 lo vince il cavallo scosso, ossia senza fantino, dell’Oca. Un’attesa che si preannunciava molto lunga è invece terminata dopo appena mezz’ora, quando è entrata la mossa valida e cavalli e fantini sono partiti dai canapi. Subito in testa il favorito Tittia – per la contrada della Giraffa con Abbasantesa – che ha vinto gli ultimi cinque Pali e puntava all’11esima vittoria personale. In una gara caratterizzata da diverse cadute, ad aggiudicarsi la vittoria è la contrada dell’Oca, grazie al cavallo Zio Frac che arriva prima di tutti. Senza il fantino Carlo Sanna, detto Brigante, caduto nelle fasi concitate della gara. L’Oca ha preso il comando dopo le cadute di Giraffa e Pantera, che si sono succedute in testa, e poi anche della ‘nemica’ Torre impegnata a contenderle la prima posizione.


Le scintille tra Santanchè e la sindaca di Siena

«Il Palio non è un’attrazione turistica e non voglio che lo diventi». Durante la tradizionale conferenza stampa prima del Palio dell’Assunta di mercoledì 16 agosto, la sindaca di Siena Nicoletta Fabio ha risposto a una domanda sulle parole dei giorni scorsi della ministra del Turismo Daniela Santanchè. «Un evento cruciale per l’economia di un territorio e per il turismo, settore con una filiera di 24mila aziende», aveva detto a La Nazione, «un evento che genera forti emozioni, una festa di popolo, una tradizione secolare. Naturalmente non è nato per essere un evento turistico, ma è diventato anche un attrattore di turismo. Basta guardare alle presenze degli stranieri al Palio per valutare la sua importanza». Prima dell’edizione 2023 del Palio dell’Assunta, la sindaca di centrodestra ha ribadito che «non è un’attrazione turistica, inoltre il turista frettoloso non fa bene alla città» di Siena: «Nei giorni del Palio è normale che arrivino turisti per vederlo, ma bisogna ricordare anche che ci sono stati tempi in cui noi senesi abbiamo concesso che il Palio fosse attrattivo», ha proseguito, «ma poi i tempi cambiano e anche i numeri delle persone che vengono a vederlo cambiano». E ha aggiunto: «A me non piace dire che il Palio è una festa – replicando ancora indirettamente alle parole della ministra -, perché non è una situazione di relax ma è il rito di questa città che merita di essere celebrato con la collaborazione tutti gli attori in campo a tutti i livelli. Il giorno del Palio siamo tutti rivali e il resto dell’anno siamo in faziosa armonia». Una differenza di vedute che ha attirato l’attenzione non solo per lo schieramento delle due donne, con Fabio che è stata eletta in comune con i voti di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc, ma anche perché Santanché, per la prima volta nella sua vita, assisterà al Palio ospite dell’amministrazione comunale.


La candidatura del Palio all’Unesco

Il passato della sindaca Fabio è legato a doppio filo con quello del Palio: dal 2011 al 2019 è stata priore della contrada dell’Istrice, presidente del Consorzio per la tutela del Palio di Siena dal 2014 al 2015 e dal 2016 al 2017 rettore del magistrato delle contrade di Siena. Ma sull’ipotesi di candidare l’evento a patrimonio Unesco, la prima cittadina frena. «Ci sono i pro e i contro come in tutte le cose», ha detto in conferenza stampa, «gli attori principali sono le Contrade, è da loro che dovrebbe partire, se ci dovesse essere, questa esigenza. Io non avrei questa intenzione al momento». Il presidente della Regione Toscana si è invece detto disponibile ad avviare l’iter coinvolgendo le realtà interessate. «Occorre riprendere l’iniziativa insieme al Comune e al Magistrato delle Contrade, per il riconoscimento del Palio di Siena quale patrimonio culturale immateriale Unesco. Lo merita Siena, lo meritano i suoi profondi valori identitari», ha detto il governatore Eugenio Giani, «l’autentica e accesa passione dei senesi per il loro Palio è un esempio straordinario di tradizione secolare tramandata di generazione in generazione. I senesi con le loro storiche Contrade sono una viva testimonianza di unione tra giovani e anziani; il Palio non è solo una corsa di cavalli ma è molto di più: è amore, tradizione e conservazione dei valori più autentici. Il Palio è rito».

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