«In questa spiaggia tutto gratis e non c’è nessuno», Mario Tozzi e l’attacco ai balneari: dov’è scappato in vacanza

Il geologo aveva attaccato i gestori dei lidi privati, accusati di aver privatizzato le coste italiane con canoni irrisori

Un breve commento che accompagnava una foto di un mare cristallino davanti a una spiaggia quasi deserta erano bastati a Mario Tozzi per scatenare un fiume di commenti e qualche polemica. In particolare contro i balneari, presi di mira dal geologo che nel suo post su Facebook aveva mostrato il luogo scelto per le sue vacanze contrapposto al caos estivo in Italia, tra boom dei prezzi in spiaggia e posti liberi sempre più introvabili. Tozzi nel post non rivela il luogo in cui si trova, ma lo descrive come se fosse una specie di paradiso per la vacanza low cost: «Qui è dove, invece, ombrellone e lettini sono a gratis. Domando al chiosco là sopra se si deve consumare per forza, rispondono che no, solo se si vuole. Distanze fra gli ombrelloni impensabili, doccia calda, bagni strapuliti, km di spiaggia senza nessuno. Acqua come la vedete. Pieno agosto. Costo zero. Non viene il sano desiderio di mandare a quel paese qualcuno dei nostri bravi balneari?».


Il posto fotografato da Tozzi si trova in Grecia, nella zona di Rodi, come ha ammesso lo stesso geologo al Corriere della Sera. Dopo il polverone sollevato, lui si dice sorpreso: «Se mi aspettavo che il post ricevesse migliaia e migliaia di reazioni? Onestamente no. Tutti mi chiedono dove mi trovo e se sto facendo pubblicità a qualcuno. Abituato agli influencer, non ho neanche scritto il Paese». Da tutta questa faccenda, il geologo ne trae una sorta di lezione: «Le spiagge ci sono dappertutto, ma solo da noi se ne abusa così. Qui in Grecia, per quanto non ci sia l’attrezzatura della Romagna, il mare, che fino a prova contraria è patrimonio di tutti, è gestito in modo diverso. A Polignano ti chiedono 60 euro per lettino e ombrellone in mezzo al cemento, fra centinaia di altre persone».


Secondo il geologo, il vero problema in Italia non è tanto il caro prezzi, ma il fatto che «i privati si sono appropriati delle spiagge con canoni irrisori, perché i Comuni non sanno gestirle. E così si arricchiscono pagando spese bassissime e spennando i bagnanti. Qui sono gratis pure i sorrisi – dice parlando della Grecia, almeno nel luogo in cui si trova lui – Da qui il mio post. Di questi tempi stupisce ritrovare traccia di questa maniera sostenibile di gestire il bene comune accogliendo le persone e non mungendole come mucche».

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