«Dei Russi abbiamo bisogno…». La versione di Sarkozy sulla guerra in Ucraina che fa infuriare Kiev, ma piace a Mosca

L’ex presidente francese: «L’Ucraina deve restare un ponte tra Ue e Russia»

«I russi sono slavi. Sono diversi da noi. La discussione è sempre difficile e ha causato molti malintesi nella nostra storia comune. Nonostante questo noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi». E l’Ucraina? Deve rimanere «neutrale» e non entrare né nell’Unione Europea né nella Nato. A dirlo è l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, in un’intervista rilasciata a Le Figaro, secondo il quale il mantenimento dello status di neutralità di Kiev non rappresenterebbe un «insulto» per l’Ucraina, che a suo avviso potrebbe godere di un «accordo internazionale» al fine di garantire la sicurezza interna grazie ad assicurazioni «estremamente forti». Secondo l’ex inquilino dell’Eliseo «Putin ha sbagliato, quello che ha fatto è grave e si traduce in un fallimento, ma una volta detto questo bisogna trovare una via d’uscita». E l’ex presidente ha poi aggiunto: «Ho avuto profondi contrasti con Vladimir Putin, mi sono assunto le mie responsabilità nel 2008, quando ero presidente di turno del Consiglio Ue: lo avevo convinto a ritirare i suoi carri armati che erano a 25 chilometri da Tbilisi. Ma allo stesso tempo, con Angela Merkel, avevamo dimostrato di essere consapevoli delle sue linee rosse. Per questo abbiamo rifiutato l’adesione di Ucraina e Georgia alla Nato, nonostante le forti pressioni americane. Non volevamo che Putin scivolasse nella paranoia anti-occidentale che è stata a lungo la tentazione dei leader russi». E ancora: «Il complesso di accerchiamento del Cremlino è una vecchia storia. La Russia è un vicino dell’Europa e tale rimarrà».


«L’Ucraina deve restare un ponte tra Ue e Russia»

Quanto all’Ucraina, invece, secondo Sarkozy, è e deve rimanere «un ponte tra l’Unione europea e la Russia», e chiedere di scegliere da che parte stare sarebbe – secondo Sarkozy – «contrario alla storia e alla geografia di questa regione». L’ex presidente francese ha poi parlato anche della Crimea, annessa alla Russia nel 2014, dichiarando che pur rappresentando «una violazione evidente del diritto internazionale», e rimanendo necessario comunque un altro referendum «organizzato sotto il controllo della comunità internazionale», sarebbe «illusorio» pensare che Mosca farà un passo indietro. Dopo aver osservato che la regione è stata sotto il controllo russo fino al 1954, Sarkozy ha dichiarato che «la maggior parte della popolazione si è sempre sentita russa». In Francia sono esplose le polemiche, con il deputato ambientalista Bayou che ha definito l’ex presidente «un influencer russo», mentre l’ex vice-coordinatore dell’intelligence francese, Jerome Poirot, ha definito «vergognose» le parole del predecessore di Macron.


Kiev: «Sarkozy complice dei crimini russi da anni»

Dichiarazioni che non sono passate in sordina, non solo in Francia ma in tutta la la comunità internazionale, soprattutto in Ucraina e Russia. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha attaccato duramente Sarkozy e la sua sua «logica criminale» con cui tenta di «giustificare le guerre di aggressione della Russia»: «I criminali non devono essere incoraggiati dalla frase ‘terra per la pace’. Non ci sono ‘nuovi territori della Russia’, nessun diritto russo ai referendum, nessuna peculiarità culturale o linguistica. Non puoi scambiare i territori di altre persone perché hai paura di qualcuno o perché sei amico di criminali – continua Podolyak -. I territori della Crimea e del Donbass sono i territori incondizionati dell’Ucraina, e quindi l’unico modo per fermare davvero la guerra è restituire il diritto internazionale a questi territori. Ciò significa solo una cosa: la Russia deve perdere. Dovrebbero esserci meno provocazioni, meno dichiarazioni controverse e meno incoraggiamenti a commettere reati». Podolyak ha poi concluso: «Sarkozy ha smascherato ancora una volta una delle cause fondamentali della guerra odierna, ovvero l’incoraggiamento da parte dei leader occidentali dei piani criminali di Putin di impadronirsi di terre straniere nel 2008, e soprattutto nel 2014. L’incoraggiamento di Sarkozy è una complicità diretta in un crimine che dura da anni».

Medvedev: «Sarkozy non ha perso il suo buon senso: è audace e accurato»

Ben diversa la reazione del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che su X ha apprezzato le parole dell’ex presidente francese: «Come ho detto in diverse occasioni, i politici europei del passato avevano una levatura maggiore di quelli odierni: Nicolas Sarkozy, per esempio, che ha contribuito a risolvere il conflitto con la Georgia nel 2008 e non ha perso il suo buon senso». Medvedev ha inoltre sottolineato che Sarkozy «ha detto che la Crimea è una parte storica della Russia e che l’Ucraina non ha posto nell’Unione europea: dichiarazioni audaci e accurate. Si sente la differenza, non è come pianificare invasioni incompetenti in Africa o fornire missili ai nazisti a Kiev».

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