Precipita per circa 20 metri sulle Dolomiti di Brenta: morto l’alpinista Ermanno Salvaterra

Era il primo di una cordata di due quando è precipitato nel vuoto, probabilmente a causa del cedimento di un appiglio

Un’altra tragedia, questa volta sulle montagne del Trentino. Ermanno Salvaterra, guida alpina di 68 anni, originario di Pinzolo, è morto oggi – venerdì, 18 agosto – sulle Dolomiti di Brenta, a causa di una caduta di una ventina di metri sulla cresta ovest del Campanile Alto. Dalle prime informazioni, Salvaterra era il primo di una cordata di due quando nella parte finale della via Hartmann/Krauss – a una quota di circa 2.750 metri -, probabilmente a causa del cedimento di un appiglio, è precipitato nel vuoto. La chiamata al numero unico per le emergenze del Trentino è arrivata alla 14.15, ma ai tecnici del Soccorso alpino, arrivati sul posto in elicottero, non è rimasto che constatarne il decesso. La salma è stata recuperata e portata a Madonna di Campiglio, mentre il compagno di cordata, illeso, è stato trasferito a valle. 


Chi è Ermanno Salvaterra

Figura chiave dell’alpinismo in Italia, Salvaterra era molto conosciuto anche a livello internazionale per le sue imprese in Patagonia, sul Carlo Torre, del quale era considerato il più profondo conoscitore, tanto da essere soprannominato «l’uomo del Torre». Il 68enne, autore di diversi documentari relativi alla sua spedizione nella regione sudamericana, ha avuto un ruolo di primo piano nell’evoluzione dell’alpinismo moderno presso le Dolomiti di Brenta, aprendo diverse vie, alcune di particolare difficoltà. 


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