L’ultima tragedia sulle montagne lombarde, morto un 26enne caduto per oltre 100 metri

Nove morti in sette giorni: è il tragico bollettino registrato dal soccorso alpino sulle montagne della Lombardia

Tragedia ad alta quota all’alba di oggi, martedì 15 agosto. Un ragazzo di 26 anni, Samuele Guagnano, ha perso la vita sul monte Legnone, al confine tra le province lombarde di Lecco e Sondrio. Era con due amici su uno dei sentieri che portano in vetta (La “Direttissima”), quando un masso si è staccato all’improvviso e lo ha travolto, facendolo precipitare per oltre un centinaio di metri. Immediato l’allarme, lanciato dai compagni. La centrale di Areu ha inviato sul posto l’elisoccorso di Como, ma i sanitari hanno potuto solo contattare il decesso del ragazzo. Gli altri due giovani, illesi, sono stati accompagnati a valle dai tecnici della Stazione di Morbegno. Mentre il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Sondrio sta indagando sulla dinamica dell’incidente, su incarico della Procura.


Il drammatico bilancio nella settimana di Ferragosto

Sono 9 in totale, l’ultimo quello di oggi, i decessi registrati sulle montagne della Lombardia nella settimana precedente a Ferragosto. Un bilancio drammatico – scrive Repubblica – che ha coinvolto giovani e anziani, escursionisti e cercatori di funghi, vittime di dirupi, sentieri impervi e massi caduti. L’8 agosto scorso, una frana avvenuta in provincia di Brescia, a Sonico, ha provocato la morte di un 76enne; poco più tardi, sempre nello stesso giorno, un 79enne è morto, precipitando da un’altezza di 10 metri a est della Cima Moren, nel Bresciano. Cinque giorni fa, nel bergamasco, una 43enne ha perso la vita dopo essere precipitata in un canale mentre stava percorrendo l’area del rifugio Laghi Gemelli. Nella stessa zona, ieri – 14 agosto – un medico 26enne è morto dopo una caduta di 80 metri davanti agli occhi della sua compagna. L’11 agosto ancora una altro decesso sulle montagne lombarde: un cercatore di funghi, 76enne, è morto dopo una caduta nei boschi in Val Gerola, in provincia di Sondrio. Un bollettino tragico, registrato in circa sette giorni, che ha spinto gli esperti a richiamare – come ogni anno – alla prudenza per affrontare sentieri di montagna impervi.


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