Bimbo morto risucchiato in piscina, indagati i titolari delle terme di Cretone: le ombre sui sistemi di sicurezza

La procura di Tivoli indaga per omicidio colposo

Arrivano i primi indagati a quattro giorni dalla tragedia alle terme di Cretone, dove è morto Stephen, il bambino di otto anni risucchiato da uno scarico dell’acqua in una piscina della struttura molto frequentata da famiglie con bambini nelle campagne di Palombara Sabina, in provincia di Roma. La procura di Tivoli ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo almeno due persone, secondo Repubblica, tra cui l’amministratore della società che gestisce le terme e il responsabile della sicurezza. Secondo Il Messaggero, gli indagati potrebbero essere quattro. Finora i carabinieri di Monterotondo e Palombara hanno raccolto le testimonianza di bagnini, tecnici e responsabili della struttura, con l’obiettivo di capire che cosa sia successo dopo che alle 18 di venerdì scorso sarebbe stato diffuso l’avviso attraverso gli altoparlanti di uscire dall’acqua.


I dubbi sulla sicurezza

Nei giorni scorsi il complesso di piscine è stato sottoposto a sequestro e sono state effettuate una serie di analisi, da cui pare sia stata rilevata la mancanza della grata di sicurezza che blocca l’accesso allo scarico. L’errore da cui potrebbe essere scaturita la tragedia si pensa possa essere stata una scorretta coordinazione tra chi doveva avvisare e far uscire i bagnanti dall’acqua e chi doveva attivare le pompe per lo svuotamento delle piscine. Come mai nessuno si sia accorto che il piccolo fosse finito lì dentro è ancora da chiarire. Così come non è ancora stato definito se il piccolo sia andato volontariamente lì dentro o se ci sia caduto. Si attende l’esito dell’autopsia sul corpo di Stephan che verrà effettuata lunedì prossimo nell’istituto di medicina legale del Policlinico Umberto I.


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