Meloni a Zelensky: «Nel 2014 l’Occidente sbagliò di fronte all’annessione della Crimea. Ora al vostro fianco fino all’adesione Ue» – Il video

Nel videomessaggio al summit “Piattaforma Crimea”, la premier rinnova anche la disponibilità dell’Italia a ospitare una conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina

Nel 2014 l’Occidente intero – Italia inclusa – prese un abbaglio colossale: non capì che l’annessione della Crimea da parte della Russia non era un isolato atto ostile contro l’Ucraina, ma la prova generale di una guerra «imperialista» su larga scala contro il Paese, resosi indipendente dall’Urss nel 1991 e avvicinatosi progressivamente all’orbita della Nato. A riconoscerlo apertamente è oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che lo ha detto a chiare lettere in un videomessaggio inviato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione del terzo summit della “Piattaforma Crimea”. «L’annessione della Crimea nel 2014 da parte della Russia è stata una chiara violazione del diritto internazionale e un assaggio delle intenzioni aggressive russe su tutta l’Ucraina. Da allora Mosca ha imposto il suo modello autoritario e ha violato i diritti delle popolazioni della Penisola, primi fra tutti i tatari. Nel 2014 in Occidente non si era compreso appieno la portata di quanto stava accadendo e, forse, si era sperato che potesse fermarsi lì la pulsione imperialista di Mosca. Abbiamo sbagliato, ed è doveroso riconoscerlo», sostiene la premier italiana. Per questo, Meloni ribadisce una volta di più il sostegno «senza esitazioni» del governo di Roma all’Ucraina. «Siamo qui oggi per ribadire, con forza, che la Russia deve porre fine alla sua politica di occupazione e ritirare le sue truppe», dice la premier, pur ricordando al contempo che «non ci stancheremo di lavorare per porre fine alla guerra e giungere ad una pace giusta e duratura».


L’ingresso nell’Ue e il ruolo dell’Italia nella ricostruzione

Nel videomessaggio al summit ucraino sulla Crimea, Meloni ribadisce anche qual è la direzione geopolitica auspicata per il Paese secondo l’Italia, quello dell’adesione all’Unione europea (e in prospettiva alla Nato): «Il futuro dell’Ucraina è un futuro di pace, di libertà e di benessere. È un futuro, nella sua integrità territoriale, all’interno della Casa comune europea. Perché la vostra eroica resistenza è la nostra battaglia per la democrazia». E torna a candidare il nostro Paese ad ospitare un summit internazionale sulla ricostruzione del Paese distrutto dalla bombe russe. «Intendiamo essere al vostro fianco per ricostruire la vostra Nazione, anche organizzando in Italia una Ukraine Recovery Conference nel 2025, per dare così un futuro di opportunità al popolo ucraino e contribuire alla vostra rinascita, economica e sociale».


La battaglia di Zelensky per riprendere la Crimea

A rivendicare la determinazione a riprendere il territorio annesso unilateralmente nel 2014 dalla Russia è stato oggi ancora una volta Zelensky. «L’Ucraina ha una visione chiara di come verrà ripristinata una vita normale, pacifica, equa e democratica in Crimea dopo che avremo smantellato la tirannia russa nella nostra penisola ucraina», ha scritto il leader di Kiev su Telegram dando eco al suo intervento al summit “Piattaforma Crimea”, promettendo una volta di più ai suoi connazionali la fine dell’occupazione della penisola. «Garantiremo lo stato di diritto e restituiremo il vero significato all’infrastruttura della Crimea, che è sempre stata collegata all’Ucraina e al resto del mondo con porti e strade, mentre la Russia l’ha isolata», ha messo in chiaro Zelensky.

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