Pippo Baudo ricorda Toto Cutugno: «Finiva secondo a Sanremo ma poi incantava il mondo»

Per il noto conduttore «la critica lo attaccava per vezzo, in classifica svettava»

«Io l’ho sempre fortemente voluto nei miei programmi, Sanremo e non solo, ma perché lui ha sempre portato pezzi importanti capaci di riscuotere un successo mondiale». Così su La Stampa Pippo Baudo, ricorda Toto Cutugno, scomparso ieri all’età di 80 anni. «Era adorato all’estero, non solo in Russia – aggiunge – e amatissimo dai grandi artisti. Dobbiamo parlare di quando Ray Charles cantò Gli amori. Ne fece una canzone sua, da brividi». La canzone L’italiano «è un capolavoro che all’estero cantano tutti. Io ne sono testimone: Radio City Music Hall pieno di pubblico che la cantava in italiano senza sbagliare una parola». Cutugno, a Sanremo, è stato l’eterno secondo: «Io penso che alla lunga sia stato un bene e io glielo ripetevo spesso. In classifica poi era spesso primo. Capito e amato dal pubblico, su questo non ci possono essere dubbi. La critica a volte lo ha attaccato ma solo per vezzo. I suoi pezzi erano belli e questo è innegabile». Secondo Baudo Cutugno fa parte dell’Olimpo dei cantanti pop: «Ci sta in piena luce. Un posto che si è meritato nel corso di tutta la sua carriera d’artista. Vorrei tanto che il pubblico continuasse a volergli bene. Se lo merita».


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