Summit Brics, Putin: «In Ucraina per fermare la guerra di sterminio intrapresa dall’Occidente»

«La Russia ha deciso di sostenere la gente che sta combattendo per la sua cultura, le sue tradizioni, la sua lingua e il suo futuro», ha detto il leader di Mosca

«Dovevamo fermare la guerra di sterminio intrapresa dall’Occidente». Con queste parole, il presidente Vladimir Putin della Federazione ha giustificato – ancora una volta – l’invasione russa in Ucraina. «La Russia ha deciso di sostenere la gente che sta combattendo per la sua cultura, le sue tradizioni, la sua lingua e il suo futuro», ha detto Putin, riferendosi alle popolazioni del Donbass. Durante il suo intervento in videoconferenza al summit del Brics a Johannesburg, il leader di Mosca ha inoltre ribadito che Brasile, Cina, India, Sudafrica e, naturalmente Russia, sono «contro l’egemonia» e «le politiche neocolonialiste». Poi, il ringraziamento ai 4 Paesi per i tentativi di negoziato in Ucraina: «Siamo grati ai nostri colleghi del Brics che partecipano attivamente agli sforzi per mettere fine a questa situazione e per raggiungere una soluzione giusta con mezzi pacifici», è il messaggio del presidente russo.


Il gruppo dei Brics non solo ha rifiutato di schierarsi con l’Occidente contro Mosca, ma ora punta a costruire «un multilateralismo inclusivo». Tra le righe: una sfida al «dominio» occidentale. Nel Business Forum di ieri, che ha preceduto i lavori del summit, Putin sempre in video – vista l’impossibilità per il Sudafrica di ospitarlo a causa del mandato di arresto spiccato nei confronti del leader russo dalla Corte penale internazionale – aveva condannato i Paesi occidentali per le «sanzioni illegittime» nei confronti di Mosca e che «calpestano tutte le norme del commercio internazionale». Il passaggio verso un modo «multilaterale» è per il presidente della Federazione la «de-dollarizzazione», un processo che, secondo Putin, starebbe già «prendendo piede», come dimostrerebbe il fatto che «negli scambi commerciali tra i cinque Paesi Brics nel corso del 2022 l’uso della moneta americana è stato pari solo al 28,7% del totale». 


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