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Per Jerome Powell, numero uno della Fed, l’ottimismo non basta. L’inflazione «è ancora troppo alta». «Pronti ad alzare i tassi di interesse se necessario»

25 Agosto 2023 - 17:04 Stefania Carboni
L'obiettivo, assicura dal simposio del Jackson Hole, è di portare l'inflazione al 2 per cento

La politica monetaria sarà restrittiva fino a quando l’inflazione non rallenterà in modo sostanziale. Lo afferma il presidente della Fed Jerome Powell al Jackson Hole, simposio annuale internazionale organizzato dalla Federal Reserve dal 24 al 26 agosto. Powell sottolinea che i prezzi anche se sono calati restano alti. Quanto si dovrà stringere la cinghia, dunque? «Sebbene l’inflazione sia scesa dal suo picco – fattore positivo – rimane troppo alta», ha dichiarato dal Wyoming. E aggiunge: «Siamo pronti ad alzare ulteriormente i tassi, se necessario, e intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo fino a quando non saremo certi che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo». L’ottimismo, spiega, rimane ma bisogna esser cauti se si valuta di «inasprire ulteriormente o se, invece, mantenere costante il tasso di policy e attendere ulteriori dati». Alla Federal Reserve, precisa Powell «il compito è di riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%, e lo faremo. Anche se è calata resta troppo alta» e «siamo preparati a alzare i tassi di interesse ancora, se fosse necessario, e a mantenerli a livelli restrittivi finché saremo fiduciosi» che è orientata tornare al target.

Le reazioni europee in borsa dopo le parole di Powell

Il presidente della Fed frena gli entusiasmi delle borse in Europa. Dopo l’annuncio che «la Fed è pronta ad alzare ancora i tassi se necessario» Milano dimezza il rialzo (Ftse Mib +0,5%) al pari di Parigi e Madrid (+0,4% entrambe), Francoforte (+0,3%) e Londra (+0,2%). Restano poco mossi gli indici Usa (Dow Jones +0,4% e Nasdaq +0,6%) mentre il dollaro gira in negativo a 0,92 euro e 0,79 sterline. In calo a 165,9 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano che avanza di 3,2 punti al 4,19% e quello tedesco di 3,1 punti al 2,53%.

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