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Sardegna, cosa sappiamo finora della 28enne travolta e uccisa da un tronco: i dubbi sul divieto ai bagnanti

25 Agosto 2023 - 15:24 Redazione
Gli inquirenti passeranno al vaglio le ordinanze e le limitazioni imposte alle Piscine di Venere in merito ai rischi di quel tratto di costa

Marina Masia, la 28enne di Nuoro morta ieri pomeriggio nelle acque delle Piscine di Venere, sul litorale di Baunei in Ogliastra, probabilmente stava nuotando quando è stata travolta da un albero caduto dal costone di una roccia franato all’improvviso. È questa una prima ricostruzione della guardia costiera di Olbia che ha sentito diversi testimoni. Tra questi anche il fratello e la madre della giovane che erano lì con lei in vacanza e avevano preso a noleggio, assieme ad alcuni amici, un gommone con conducente per fare una gita che li ha portati da Cala Gonone alle Piscine di Venere. Stando a quanto si apprende da Ansa, il gommone si sarebbe fermato prima delle boe che circoscrivono l’area interdetta per pericoli di crolli e smottamenti. A quel punto la 28enne si sarebbe tuffata nuotando costeggiando il costone di roccia, la cui caduta le sarà fatale. Non è stato ancora stato accertato, però, se la giovane si trovasse nell’area segnalata come pericolosa o meno.

La possibile causa della frana, i soccorsi e l’inchiesta della procura

Si ipotizza che la frana possa essere stata provocata dal passaggio di un animale in cima alla roccia, da un’altezza di circa 7 metri. Frana che ha fatto cadere in mare rocce e terra, ma anche un grosso ramo di leccio che ha colpito in pieno la 28enne. Il fratello, nonché il primo a dare l’allerta, è stato sfiorato dal tronco. La giovane è stata così soccorsa dal gommone e portata a riva. A quel punto è giunto il personale medico del 118 che però, nonostante i tentativi di rianimazione, non è riuscito a salvarla. Sono molti i dubbi ancora aperti, a partire dal capire se la tragedia sia stata frutto di un caso o di poca prudenza e inosservanza della segnaletica di sicurezza. A coordinare l’indagine è la Procura di Lanusei che ha aperto un’inchiesta per appurare eventuali responsabilità. Quel che è certo è che gli inquirenti passeranno al vaglio le ordinanze e le limitazioni imposte alle Piscine di Venere in merito ai rischi di quel tratto di costa. Il corpo della ragazza sarebbe già stato restituito ai familiari, che non hanno ancora annunciato la data dei funerali.

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