Sul Pnrr potremmo aver un problema di appalti (sono troppi e rischiano di non ricevere più fondi)

A sollevare la questione è oggi La Stampa. Boom di bandi di gara nel 2023, ma per l’80% sono quelli dei Comuni che il governo vuole stralciare

Sul Pnrr potrebbe scatenarsi un problema. Ci sono gare pubblicate per un importo di almeno 9,97 miliardi, non c’è stato il blocco dei lavori dopo l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti. Però gran parte di questi interventi sono comunali e ora il governo potrebbe stralciarli dal Pnrr. A sollevare il caso è oggi La Stampa che riporta il boom degli appalti in gran parte comunali. Sono stati pubblicati infatti 7.726 bandi di gara, il 45% del numero totale, per un importo di quasi 7,9 miliardi. Rispetto a gennaio-luglio 2022 la crescita degli appalti comunali, spinta dai progetti Pnrr, è stata del 167,5%. Proprio l’Ance aveva messo in guardia dal rischio che, pur in presenza di finanziamenti certi, non si sarebbe potuta garantire una continuità tra fondi e finanziamenti. «Sappiamo tutti bene – aveva detto la presidente Federica Brancaccio – che i fondi tagliati al mattino dal Pnrr non tornano al pomeriggio con il Fondo di sviluppo e coesione. Il rischio che si blocchino le procedure in corso è altissimo».


Le altre opere del Pnrr, dei big come Ferrovie

Gran parte delle opere rilanciate per il Pnrr sono – precisa il quotidiano torinese – dei big, come Ferrovie: 12,4 miliardi con 263 interventi e un importo medio di 47,1 milioni di euro. Seguono i bandi delle Regioni (2,9 miliardi), dalle Province (3,3 miliardi) e delle società di servizi pubblici locali come l’acqua, i rifiuti, l’ambiente e l’energia (7,7 miliardi). Tra i bandi più rilevanti di luglio ci sono i lavori della Torino-Lione per circa 3 miliardi e il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Arona per la tratta Rho-Gallarate, pubblicato da Rete ferroviaria italiana (Fs) per 259 milioni. Anche gli appalti stradali deĺl’Anas risultano in ripresa con 4,6 miliardi.


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