Bandecchi indagato dopo la rissa sfiorata al Consiglio comunale di Terni

Secondo quanto scrive “il Corriere dell’Umbria”, le ipotesi di reato sarebbero quelle di minaccia, oltraggio a pubblico ufficiale e di interruzione di pubblico servizio

Dopo la rissa sfiorata del 28 agosto scorso nel consiglio comunale contro i consiglieri di minoranza di Fratelli d’Italia, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi è stato iscritto oggi giovedì, 31 agosto nel registro degli indagati dalla locale Procura. Lo riporta il Corriere dell’Umbria, specificando che si tratta di un atto dovuto. Dopo la riunione in Municipio, le minoranze si erano infatti recate dal prefetto e carabinieri per segnalare quanto successo. Mentre Verini e Ascani, parlamentari del Pd, hanno invece informato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Secondo quanto scrive quotidiano umbro, le ipotesi di reato sarebbero quelle di minaccia, oltraggio a pubblico ufficiale e di interruzione di pubblico servizio. Tra gli elementi al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche la reazione del sindaco all’intervento di tre agenti della polizia locale presenti come prassi al Consiglio. Durante una discussione in Consiglio comunale, l’esponente di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi aveva invitato Bandecchi ad abbassare i toni mentre discuteva con un altro consigliere, Orlando Masselli (al quale Bandecchi aveva promesso di far volare via «tutti i denti dalla bocca» se non avesse smesso di ridere). Invito a cui il sindaco di Terni aveva reagito scagliandosi contro di lui e facendo cadere a terra alcune sedie, prima di essere placcato da alcuni agenti di polizia presenti alla seduta. «Mi devono chiedere scusa, perché quando parla un consigliere e a maggior ragione il sindaco, tutti gli altri devono stare zitti», aveva, fra l’altro, commentato Bandecchi dopo l’accaduto. 


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