La versione di Bandecchi sulla rissa al Consiglio comunale di Terni: «Non volevo picchiare nessuno, ma se succede di nuovo…»

Il sindaco dice di non avere nessuna intenzione di dimettersi dopo il caos scoppiato con un consigliere di Fratelli d’Italia. E lancia un avvertimento

«Non volevo picchiare nessuno»: con queste parole il sindaco di Terni Stefano Bandecchi ci tiene a rassicurare tutti. Lo fa a margine della rissa sfiorata oggi, 28 agosto, nel consiglio comunale, contro i consiglieri di minoranza di Fratelli d’Italia: «Mi sono avvicinato a Cecconi, è vero, ma certo non gli volevo dare due crocche…», si discolpa parlando all’Adkronos il primo cittadino, già noto per i suoi toni e comportamenti decisamente sopra le righe. «L’ho solo avvisato che se succede un’altra volta che non mi fanno parlare gli fracasso la testa sul tavolo», ha aggiunto. L’oggetto della sua ira, Cecconi, è il consigliere di FdI che l’aveva invitato ad abbassare i toni del diverbio con un altro consigliere, Orlando Masselli (a cui Bandecchi aveva promesso di far volare via «tutti i denti dalla bocca» se non avesse smesso di ridere). Invito a cui Bandecchi aveva reagito scagliandosi contro di lui e facendo cadere a terra alcune sedie, prima di essere placcato da alcuni agenti di polizia presenti alla seduta.


Il Pd: «Un comportamento indegno»

«Penso che le persone prima di parlare devono collegare il cervello, l’ordine dei lavori è che ci si prenota e poi si parla, parlano tutti – commenta Bandecchi, in merito ai fatti di stamani -. Io ho ascoltato tutte le corbelleria del centrodestra, ma quando poi ho iniziato io a parlare, hanno iniziato a ridere, a inveire, a colpi di ‘pagliaccio’, ‘imbecille’, ‘non capisci nulla’… Cecconi si è pure messo a urlare come un matto, gli hanno detto di sedersi, ci sono i video, e io mi sono alzato per farlo sedere, per me chi si comporta così è un criminale, come uno che fa una rapina, uno che violenta una donna… Pensavano che gli avrei dato due crocche, ma non era la mia intenzione, gli ho solo detto che la prossima volta che parlo io deve ascoltare, altrimenti sono guai…».


Un temperamento fumantino che non sembra apprezzato da molti. Dalle fila di Lega e Pd chiedono le dimissioni di Bandecchi, e l’intervento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. I parlamentari umbri dei dem Anna Ascani e Walter Verini hanno definito il suo un «comportamento indegno». Ma il primo cittadino di Alternativa popolare non si scompone: «Il Pd? Se ne possono andare a fare in c*lo. Non sanno che dire neanche loro. Io di certo non mi dimetto, perché il mio unico torto è quello di fare politica, dopo 5 anni in cui ha governato il centrodestra, in cui si è solo rubato…».

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