Il presidente della Campania, in un video pubblicato su Facebook, è tornato sulla vicenda di Caivano. «Ora vediamo se riusciamo stavolta a fare passi avanti concreti al Parco Verde. È certo che ancora oggi lo Stato non c’è a Caivano», ha affermato. Vincenzo De Luca ha un po’ smorzato gli entusiasmi della visita fatta ieri, 31 agosto, dalla presidente del Consiglio e da una delegazione del governo. Sull’incontro avuto con Giorgia Meloni, ha dichiarato di aver «segnalato – alla premier – che la maggioranza degli occupanti di alloggi di Caivano sono abusivi. Molte case sono state liberate ultimamente e la nuova assegnazione è stata decisa dalla camorra. Se lo Stato c’è, bisogna affrontare questo problema, altrimenti ancora una volta stiamo facendo propaganda». Il governatore ha ribadito la necessità di schierare al Parco Verde «forze dell’ordine e mezzi attrezzati dell’esercito presenti in strada, 24 ore su 24, per il contrasto a spacciatori e delinquenti e per dare fiducia ai cittadini che vogliono reagire. Altrimenti perdiamo tempo». Poi, dopo aver espresso «apprezzamento per gli impegni presi da Meloni», ha lanciato un monito: «Quando abbiamo queste tragedie si determina un ambiente di solidarietà, liturgie infinite e poi, passata la prima settimana, ognuno resta nella solitudine. Speriamo stavolta che gli incontri a Caivano facciano passi avanti».
De Luca ha anche assicurato che la Regione vigilerà sul mantenimento delle promesse assunte dall’esecutivo. E ha concluso: «In questi anni la Regione ha fatto una supplenza anche senza avere competenza diretta sulla sicurezza e su interventi sociali e di scuola. Abbiamo cercato di essere presenti, realizzando due impianti sportivi e dandoli ad associazioni, abbiamo finanziato le scuole di Caivano, abbiamo dato voucher sportivi a 350 ragazzi, abbiamo stanziato 8 milioni di euro per assistenti sociali. Erano programmati 42 assistenti sociali, ma il Comune di Caivano ha solo 3 assistenti sociali. Scontiamo purtroppo che i Comuni sono disastrati o sciolti, come Caivano, sciolto tre anni fa per un problema camorristico, poi elezioni e poi sciolto di nuovo ad agosto. Non si sa con chi parlare».
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