Strage di Ustica, da Amato nessuna novità. Le stesse accuse da Cossiga nel 2008: «E lui sapeva»

A Sky Tg24 l’ex Presidente della Repubblica disse che l’allora Sottosegretario Amato era a conoscenza dei sospetti sui francesi dietro l’abbattimento del Dc9 Itavia. Ma secondo Amato, Cossiga all’epoca non era più in sé

Ben prima di Giuliano Amato, la teoria sulla mano francese dietro la strage di Ustica era stata sollevata dall’allora senatore Francesco Cossiga. Era il gennaio 2007 quando l’ex presidente della Repubblica in un’intervista a Radio Rai disse che il missile che aveva abbattuto il Dc9 Itavia non era stato sparato dalla Libia, ma da «una grande potenza alleata e amica», escludendo gli Stati Uniti. Un anno dopo, a febbraio 2008, intervistato a Sky Tg24, Cossiga tornò ad attribuire la responsabilità dell’abbattimento ai francesi: «Furono i nostri servizi segreti che, quando io ero Presidente della Repubblica – ricorda Cossiga – informarono l’allora Sottosegretario Amato e me che erano stati i francesi, con un aereo della Marina… La tesi è che i francesi sapevano che sarebbe passato l’aereo di Gheddafi. La verità è che Gheddafi si salvò perché il Sismi, il generale Santovito, appresa l’informazione, lo informò quando lui era appena decollato e decise di tornare indietro. I francesi questo lo sapevano, videro un aereo dall’altra parte di quello italiano e si nascose dietro per non farsi prendere dal radar». Dopo quelle dichiarazioni, la procura di Roma riaprì le indagini con ulteriori richieste di rogatorie alla Francia. Lo stesso Amato era stato sentito nel 2008 come testimone. Per oltre 15 anni i magistrati romani avevano tentato di arrivare a una verità, tra rogatorie e analisi di documenti. Il fascicolo coordinato dall’aggiunto Erminio Amelio sembrava ormai destinato all’archiviazione.


Il 20 giugno 1990, l’ammiraglio Fulvio Martini, all’epoca capo del Sismi, disse alla commissione parlamentare sulle stragi di avere sospetti sulla sincerità delle risposte arrivate dai servizi francesi, oltre che quelli di Usa e Gran Bretagna. Tutti fino a quel momento avevano sempre ribadito di non aver informazioni sulla strage di Ustica. Quando Martini è stato convocato una seconda volta, nell’audizione del 27 giugno successivo, ipotizzò responsabilità franco-statunitensi per la strage, escludendo il ruolo della Libia. Sull’episodio raccontato da Cossiga e sull’ammiraglio Martini, Amato a la Repubblica ha negato la ricostruzione dell’ex presidente della Repubblica: «Accadde esattamente il contrario. Fulvio Martini era uno di quei generali che venivano a trovarmi con assiduità per convincermi della bomba a bordo. Fu però lui a mettermi in guardia sull’opportunità di affidare alla ditta di Marsiglia il recupero del delitto: forse proprio perché sapeva della responsabilità dei francesi. Ma a me non lo disse». Su Cossiga, Amato taglia corto e sul perché l’avesse tirato in ballo nel 2008 dice: «È difficile trovare una risposta. Aveva disturbi bipolari, era un uomo di forti sofferenze e grandi intuizioni. Sono stato a lungo testimone e riequilibratore delle sue intemperanze: cercando di proteggerlo da sé stesso ho anche visto le sue bizzarrie. Devo dire che con quella deposizione nel 2008 diede un grande contributo al raggiungimento della verità. E invece nulla poi è accaduto».


Leggi anche: