Quando il killer 16enne di Cutolo spuntò in un servizio di Striscia la notizia, quel gesto di sfida vicino a Brumotti tra i murales camorristi

Compare in un paio di inquadrature il ragazzino arrestato per l’omicidio del musicista 24enne di Napoli, tra chi assiste e ascolta con attenzione quel che si racconta nel servizio-denuncia sui «martiri della camorra»

Era lo scorso 28 febbraio 2023 quando Vittorio Brumotti per Striscia la notizia aveva realizzato un servizio sul giro di spaccio e criminalità giovanile nei Quartieri spagnoli di Napoli. Ed è proprio in quelle immagini che a un certo punto compare il 16enne in carcere con l’accusa di aver ucciso Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne che sarebbe stato colpito con tre colpi di pistola dal ragazzino dopo una banale lite per il parcheggio di un motorino. Nel servizio Brumotti dimostra quando sia facile procurarsi cocaina tra quei vicoli, ma soprattutto qual è il contesto in cui vivono e crescono i ragazzi del quartiere. Accompagnato dal deputati di Verdi/Sinistra Italiana, Francesco Emilio Borrelli, Brumotti va a visitare alcuni luoghi simbolo della criminalità. Tra le strade dei Quartieri spagnoli è facile imbattersi in altarini e grandi murales dedicati a ragazzi morti mentre facevano una rapina, esaltati come martiri.


C’è per esempio il murales dedicato a Ugo Russo, un 15enne morto in una sparatoria mentre cercava di rapinare un carabiniere a marzo 2020. «Per ogni murales dedicato alla lotta alla criminalità organizzata – spiega Borrelli – ce ne sono 10 per rapinatori, camorristi, spacciatori…». Dopo che Russo rimase ferito gravemente, amici e parenti andarono a devastare il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrino. E poi qualcuno è andato davanti alla caserma per «fare una stesa» e sparare davanti alla caserma dei carabinieri. Mentre Brumotti parla con il padre di Russo compare tra i curiosi che assistono alle riprese il 16enne che sei mesi dopo sarà arrestato per l’omicidio di Giogiò Cutolo. Indossa una giacca verde con le maniche bianche, si trattiene a pochi metri dalle telecamere mentre fuma una sigaretta, come in una una posa di sfida e con un certo fastidio davanti alle telecamere e a Brumotti che sta provando a raccontare cosa avviene nel suo quartiere. Lo stesso inviato di Striscia per tutta la durata del servizio si guarda spesso intorno con sguardo preoccupato, mentre arrivano ragazzi che ascoltano. Intanto il racconto del padre di Russo continua e passa all’episodio delle condoglianze di esponenti del clan mafioso Burgio, arrivato dalla Sicilia per portare le condoglianze all’uomo.


STRISCIA LA NOTIZIA | Il 16enne arrestato per l’omicidio di Giovanbattista Cutolo apparso nel servizio di Striscia la notizia del 28 febbraio 2023

A spiegare ancora meglio qual è il contesto criminale attorno alle vicende della criminalità giovanile nei Quartieri spagnoli è ancora Borrelli, che a proposito del murales su Russo spiega di attendere l’esito di un procedimento al Tar per la rimozione. «Giusto ricordare la memoria di una persona scomparsa, altra cosa è imporla a un intero quartiere – spiega Borrelli – Fateci caso: tutto viene deturpato in questa città, ma i murales dedicati a criminali, rapinatori e camorristi sono puliti e lindi». In un altro caso il murales è stato rimosso. Nel servizio di Striscia si passa a quello dedicato a Luigi Caiazzo, un giovanissimo rapinatore seriale figlio di un camorrista che è stato poi ucciso da altri criminali. Il murales è stato rimosso più volte, ma al suo posto è ricomparsa la scritta «Luigi Caiazzo vive». Spiega Borrelli: «Come a dire: quel modello criminale, i giovani della Napoli che fanno le rapine e fanno attività criminali vivono e sono la vostra guida. E prendeteli ad esempio».

Leggi anche: