Vannacci presenta il suo libro in Versilia: «Il buonsenso fa paura perché negatoci da decenni»

Il generale, all’indomani dell’incontro con Crosetto, ha portato la sua pubblicazione a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca

Non si fermano le vendite, e non si ferma nemmeno il tour di Roberto Vannacci. Il suo libro, Il mondo al contrario, è ancora in testa alla classifica di Amazon. Dopo il faccia a faccia di ieri con Guido Crosetto, ministro della Difesa, il generale ha scelto di proseguire nell’operazione di marketing del testo, che contiene passaggi definiti dai più omofobi e razzisti. Oggi, a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, Vannacci ha sottolineato: «Sono convinto che il mio libro sia a norma di ciò che prevede la normativa sulle pubblicazioni. C’è un’inchiesta sommaria che riconoscerà tutto questo in maniera inequivocabile. Ho un ruolo istituzionale che rivendico, ma ho anche una libertà di espressione che rivendico alla stessa maniera. Il mio ruolo non va a cozzare con la posizione delle istituzioni». Oggi, 9 settembre, a margine della presentazione tenuta nello stabilimento balneare Bagno Biondetti, l’ormai ex direttore dell’Istituto geografico fiorentino si è difeso da ogni accusa. Anzi, si è definito alla stregua di una vittima del sistema mediatico: «È dall’inizio che tentano di strumentalizzare. Mi hanno dato del sessista, del razzista, dell’omofobo, del putinista. Ma io chiedo fatti, portatemi i fatti. Io ho operato in tutto il mondo, ma tiratemi fuori una persona che possa lamentarsi di una accusa razzista, o una donna che abbia subito molestie da me».


A suo dire, «il buonsenso fa paura perché ce lo hanno negato, perché negli ultimi decenni bisognava inquadrarsi nel pensiero unico, il pensiero di cattedra, e chi era fuori dal pensiero di cattedra bisognava emarginarlo, peggio, dargli del matto. Si toglie dignità all’interlocutore, va rieducato per partecipare alla vita sociale senza nuocere. E a me non piace una società di questo tipo. Io rivendico il diritto di esprimere le mie opinioni purché non siano offensive, purché rimangano nell’alveo della Costituzione». Dalla Versilia, il generale non ha rivelato dettagli circa l’incontro con Crosetto: «Mi ha parlato con franchezza e da soldato lo apprezzo, è un uomo che è in cerca della verità e ho fiducia nelle istituzioni e nel ministro della Difesa. Non esiste una spaccatura tra la mia figura come generale delle forze armate e le istituzioni. Io sposo in pieno le decisioni prese che tutelano in pieno me e le istituzioni di questo Paese. È stato rispettato pienamente quanto è previsto dai regolamenti».


Infine, riguardo un’eventuale discesa nel campo della politica, Vannacci ha continuato a non sbilanciarsi: «Io faccio il soldato, l’ho già detto a tutti. Lunedì torno in servizio, oggi sono in licenza». Riferendosi alle lusinghe per una sua candidatura, arrivate principalmente dalla Lega, il militare ha concluso: «Chiunque mi abbia offerto un’alternativa ha espresso parole di riconoscimento delle mie capacità. Non posso che ringraziarli ma a tutti ho sempre ripetuto che faccio il soldato. Li ringrazio per le opportunità offerte, le tengo nelle zaino perché da vecchio soldato credo di essere saggio, e che il futuro non lo si può ipotecare in base a decisioni prese senza consapevolezza. Al momento opportuno deciderò in coscienza se utilizzarle o no ma il mio lavoro è quello di fare il soldato. E continuerò a farlo».

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