Inondazioni in Libia, almeno 2mila morti: «A Derna una catastrofe: 6mila dispersi». Prime offerte di aiuto dall’Italia

L’impatto dell’uragano Daniel sulla Cirenaica è devastante. Meloni: «Vicini al popolo libico, abbiamo attivato la Protezione civile»

È di migliaia di morti e altrettanti dispersi il bilancio delle catastrofiche inondazioni che si sono abbattute ieri, 11 settembre, su alcune zone della Libia. A comunicare i dati, ancora provvisori, è il primo ministro Ossama Hamad, secondo cui solo nella città di Derna ci sarebbero «più di duemila morti» causati dall’uragano mediterraneo Daniel. Othman Abduljalil, ministro della Sanità del governo sostenuto dal parlamento di Tobruk, ha parlato di circa 6mila dispersi in città, che conta una popolazione complessiva di 100mila persone. La stima dei danni e della situazione in cui versa il Paese è resa ancora più complicata dai danni alle infrastrutture della comunicazione e dalla decennale battaglia per il potere tra i due governi rivali e le rispettive milizie.


La situazione a Derna

Sulla propria pagina Facebook, il consiglio municipale di Derna ha descritto la situazione come «catastrofica e fuori controllo». I corpi, ha aggiunto il ministro Abduljalil, «giacciono ancora in molti luoghi» e ci sono famiglie «bloccate nelle loro case». Le autorità locali hanno chiesto l’intervento internazionale nelle operazioni di soccorso e l’apertura di un corridoio nel Mediterraneo per sopperire al collasso di alcune delle strade principali. Al momento sono quattro i ponti crollati, a cui si aggiungono anche i danni ad alcune dighe che hanno lasciato migliaia di persone senza elettricità. La coordinatrice umanitaria dell’Onu per la Libia, Georgette Gagnon, ha commentato: «Sono profondamente rattristata dal grave impatto dell’uragano Daniel sul Paese e ho incaricato una squadra di risposta alle emergenze di prepararsi a sostenere le autorità locali e i partner nella regione».


La solidarietà europea

Come successo per il Marocco, colpito nei giorni scorsi da un forte terremoto, anche per la Libia ha iniziato a mettersi in moto la macchina della solidarietà europea, con diversi governi che già si sono detti pronti ad aiutare il Paese nelle operazioni di soccorso. L’Italia, ha fatto sapere Palazzo Chigi, esprime tutta la sua vicinanza ai familiari delle vittime e al popolo libico e ha attivato la Protezione civile per poter assistere nel migliore dei modi la Libia. «Siamo pronti a fare tutto ciò che serve a questo Paese, che ha avuto già tante vittime a causa della guerra – ha aggiunto il vicepremier Antonio Tajani a Rtl -. Almeno per il momento non abbiamo avuto notizie di italiani coinvolti nell’inondazione. Stiamo seguendo la vicenda da vicino con il nostro consolato a Bengasi e l’ambasciata a Tripoli». A offrire aiuti dall’Italia c’è tra gli altri la Croce Rossa, con il presidente italiano Rosario Valastro che assicura di essere già in contatto con la Protezione civile e la Federazione internazionale per i primi interventi: «Adesso è il momento di coordinarsi per capire come portare aiuti – spiega Valastro – La sofferenza, la morte e la devastazione devono trovare una risposta urgente in termini di soccorsi come in termini di scelte di politiche ambientali che invertano la pericolosa china sulla quale il mondo sembra precipitare». A esprimere condoglianze e vicinanza al popolo libico è anche l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell: «L’Ue segue da vicino la situazione ed è pronta a fornire il proprio sostegno».

Credits foto: NPK Facebook | Un fermo immagine tratto da un video su Facebook che mostra l’uragano Daniel (11 settembre 2023)

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