La provocazione di Putin: «Negoziare con l’Ucraina? Noi siamo pronti, peccato non lo siano a Kiev»

La versione del leader russo su possibili trattative in un incontro con l’omologo bielorusso Aleksander Lukashenko: «Ma gli ucraini la smettano di ballare al ritmo degli americani»

Negoziare per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina? Non è Mosca a sottrarsi, anzi. Così almeno sostiene oggi Vladimir Putin. Il capo del Cremlino avrebbe dato la sua versione odierna sugli spiragli di trattativa durante un incontro con il leader bielorusso Aleksander Lukashenko, secondo quanto riporta Interfax. «Noi non abbiamo mai rifiutato di negoziare, quindi se l’altra parte vuole, s’accomodi. Basta dirlo. Peccato che da loro non si sia sentito niente» in proposito, ha detto Putin citato dalle agenzie di stampa russe. Il leader del Cremlino ha poi commentato con tono provocatorio anche le ultime esternazioni del segretario di Stato Usa Antony Blinken. «Putin non è interessato ad alcuna diplomazia costruttiva», aveva lamentato il “ministro degli Esteri” di Joe Biden, sottolineando come «bisogna essere in due per ballare in tango» – per negoziare, insomma. Metafora artistica volentieri accettata da Putin, che l’ha rivoltata a modo suo: «il tango è ottimo, ma per l’Ucraina è importante non dimenticare l’hopak (una danza tradizionale del Paese, ndr). Altrimenti, continueranno a ballare sulla musica di qualcun altro e al ritmo di qualcun altro». L’allegoria putiniana non finisce qui: «In un modo o nell’altro, dovranno tutti ballare la barynya (una danza folk russa, ndr). E comunque gli americani non sanno ballare il tango. Gli Usa cercano invece di risolvere tutto da una posizione di forza, che sia attraverso sanzioni economiche, restrizioni finanziare o minacciando l’uso della forza militare. Cercano di insegnare ad altri, ma o non sanno o non vogliono farlo», ha concluso criptico l’autocrate di Mosca.


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