La disperazione del papà della piccola Laura, travolta nello schianto delle Frecce Tricolori: le ustioni alle mani per salvarla

Il fratellino della piccola di 5 anni è in terapia intensiva all’ospedale Regina Margherita di Torino, ma non è in pericolo di vita

Stavano tornando a casa in auto la piccola Laura, la bambina morta nello schianto dell’Aermacchi MB-339 delle Frecce Tricolori. La piccola di cinque anni, insieme al fratello Andrea, 12 anni, la mamma Veronica e il papà Paolo Origliasso. La famiglia abita a 200 metri dall’aeroporto Caselle. Quella che ha travolto l’auto su cui viaggiava la famiglia è stata come un’onda di fuoco, riporta la Repubblica, con lo spostamento d’aria che ha fatto rovesciare la macchina. Poi le fiamme che avvolgono tutto. Il padre, la madre e il fratellino di Laura riescono a liberarsi rapidamente dalle lamiere, la piccola però rimane intrappolata. «Ho sentito un rumore enorme» ha ripetuto a tutti Paolo Origliasso. L’uomo ha provato a tirarla fuori, a mani nude sulle lamiere incandescenti. Proprio alle mani l’uomo di 49 anni ha l’ustione più grave. Urla disperato per cercare aiuto, tentando in tutti i modi di salvare sua figlia. Ma da quella trappola di fuoco non riuscirà mai a uscire. Il corpo della bambina sarà recuperato solo dopo molto lavoro dei vigili del fuoco. La famiglia è riuscita a riunirsi solo a fine giornata all’ospedale Regina Margherita a Torino, dove il 12enne Andrea è in rianimazione ma non è in pericolo di vita.


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