Migranti nei centri «sorvegliati» fino a 18 mesi, l’ok del Cdm. Meloni: «Sinistra italiana e Ue vuole immigrazione ineluttabile»

Il periodo scelto è il massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12

Le persone che entrano in Italia in maniera irregolare potranno essere trattenute fino a 18 mesi nei centri di accoglienza. Questa la principale novità prevista dalle nuove misure anti-immigrazione approvate nel Consiglio dei ministri di oggi, 18 settembre, all’indomani della visita congiunta della premier Giorgia Meloni e della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen all’isola di Lampedusa. Meloni ha spiegato in che modo è possibile raggiungere i tempi previsti: Si tratta del limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. «Quindi tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale», ha dichiarato la premier, presentando i risultati del Cdm, nel quale sono state approvate anche le nuove norme sul codice della strada.


I nuovi Cpr «perimetrabili e sorvegliabili»

Visto l’aumento dei tempi, si rende necessario un incremento delle strutture di accoglienza. Per questo, ha aggiunto la presidente del Consiglio a margine del Cdm, «daremo oggi mandato al Ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali. Anni di politiche immigrazioniste hanno fatto sì che oggi, in Italia, siano pochissimi i posti disponibili nei Cpr. I nuovi Cpr che verranno realizzati dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città». Le proposte approvate verranno inserite nel Dl Sud, per renderle efficaci da subito.


La convocazione degli ambasciatori

«In accordo con il ministro Antonio Tajani – ha aggiunto Meloni – saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco dagli immigrati sulle nostre coste. L’Italia chiederà loro la massima collaborazione per l’immediato rimpatrio degli irregolari, rappresentando che, sulle altre questioni di reciproco interesse, offrirà loro il medesimo grado di collaborazione ricevuta sul tema immigrazione». Meloni si è scagliata contro le azioni di chi prova «a sostenere che nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali», facendo notare le controversie della gestione migratoria in Libia e Tunisia.

Le richieste all’Europa e la gratitudine

Inoltre, ha aggiunto Meloni, «al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre l’Italia chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa». Intanto, la leader dell’esecutivo ha voluto ancora una volta esprimere la propria gratitudine a von der Leyen per la visita: «La presenza della presidente von der Leyen a Lampedusa ieri è molto importante anche da un punto di vista simbolico. La presenza dell’Europa ai confini più esposti all’immigrazione illegale di massa sottolinea che quelli di Lampedusa non sono solo confini italiani ma anche europei. Ora il Governo seguirà con grande attenzione, passo dopo passo, gli impegni che l’Europa si è assunta con l’Italia, a partire dall’impegno per sbloccare in tempi rapidi le risorse previste dal Memorandum con la Tunisia».

Le parole contro Borrell

Duro il commento nei confronti dell’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell: «Dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remino contro e facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti. Mi riferisco alla lettera dell’Alto rappresentante per la politica estera europea Borrell, agli appelli dei socialisti europei e alle prese di posizione di diversi esponenti della sinistra ma non solo», ha detto Meloni. «Tutte azioni che vanno nella medesima direzione di provare a sostenere che nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali. In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa».

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