Kataleya Alvarez scomparsa a Firenze, c’è una nuova testimone: «Ho visto una donna chiamarla, poi ha chiuso il cancello»

Si tratta una persona che faceva jogging davanti all’hotel Astor

Una testimone nel caso di Kataleya Alvarez dice che la bambina scomparsa dall’ex hotel Astor a Firenze è stata chiamata da una donna prima di sparire. Si tratterebbe della stessa persona che secondo i genitori non ha detto tutto quello che sa. La testimone parla oggi con l’edizione fiorentina di Repubblica. Il suo ricordo parte dalle 15 del 10 giugno scorso. «Io abito accanto all’albergo. Per un periodo ci ho anche lavorato prima che chiudesse per la pandemia. Quel giorno ero andata a correre e sono passata davanti ai cancelli dell’Astor. Ricordo bene di aver visto la bambina che usciva, c’era anche il suo fratellino. In quel momento una donna che si trovava nel cortile l’ha chiamata. Kataleya si è voltata indietro quasi piangendo. Forse perché voleva restare fuori. Poi la donna ha chiuso il cancello. Perché l’ha chiamata?».


La testimonianza

La testimonianza sembra accordarsi con le riprese video di quel giorno già sequestrate dagli inquirenti. Uno dei filmati ha immortalato la bimba sulle scale della struttura prima di sparire. La telecamera di sorveglianza del palazzo di fronte invece l’ha ripresa nel momento in cui lascia il gruppo di bambini con cui si trovava per fare rientro nello stabile occupato. La testimone quindi aggiunge un elemento a quello che si vede nel video. E spiega perché Kata è rientrata nell’hotel invece di rimanere con gli altri bambini. Perché, secondo questa versione, qualcuno l’avrebbe chiamata indietro. Una voce di donna, secondo la testimone. Che, da quello che sembra, l’avrebbe anche vista chiudere il cancello. Anche se questo dettaglio nel filmato non si vede. «Quella donna dell’hotel gestiva e dava ordine», aggiunge la testimone.


I genitori e la donna

I genitori di Kata si sono spesso appellati agli ex residenti dell’hotel Astor. In almeno una circostanza si sono appellati direttamente proprio a questa donna, spiega il quotidiano. Che però con i magistrati non sembra aver parlato. «Quando più tardi sono tornata a casa già stavano cercando la bambina perché non la trovavano più, sono arrivati anche i carabinieri», fa sapere ancora la testimone. «Ho visto spesso quella donna e gli altri bambini. I cancelli dell’albergo erano spesso aperti, entravano e uscivano in strada. E chi abita in questo quartiere conosce la situazione che c’era là dentro. Secondo me quella donna sa qualcosa. Dai carabinieri? Non sono andata, ma se mi cercano racconterò queste stesse cose».

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