Stupro di Palermo, parla l’indagato che ha fatto il video: «Non ho partecipato ma ero sconvolto». L’accusa alla ragazza

Nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, Angelo Flores insinua che la 19enne vittima dello stupro di gruppo di Palermo avrebbe provocato i suoi amici

«È stata una cosa sbagliata, io non ho partecipato, gli altri partecipavano». Ha descritto così la sera della violenza Angelo Flores, il maggiore dei sette ragazzi accusati di aver stuprato una 19enne palermitana lo scorso 7 luglio. Durante l’interrogatorio di garanzia, il giovane – che si trova in carcere come tutti gli altri indagati – ha ribadito al gip di non aver avuto rapporti sessuali con la vittima. Dalle indagini emerge però che sarebbe stato lui a filmare lo stupro di gruppo. «Sì, ero lì – ha detto Flores al giudice -. Non stavo facendo assolutamente niente perché ero sconvolto. Sette ragazzi sopra una ragazza che sinceramente poteva essere anche mia sorella». A colloquio con il gip, il giovane ha ricostruito gli attimi di quella sera del 7 luglio che hanno preceduto lo stupro. «Eravamo lì, alla Vucciria, che stavamo ballando tranquilli e si presenta lei con una sua amica… Io già la conoscevo. Lei si avvicina dicendo “che fai, ci mettiamo a bere?”», ricorda Flores.


La sera della violenza

A un certo punto, prosegue il racconto del giovane, «lei ha cominciato a toccarsi un pochettino con tutti, era ubriaca e diciamo che è successo quello che è successo». Ovvero lo stupro di gruppo. Flores si smarca dall’accusa di violenza sessuale, ammettendo però di essere stato lui a fare il video. «Sì, l’ho fatto io. Non lo so perché mi hanno chiesto di farlo, poi l’ho eliminato subito… Tutti i ragazzi mi hanno chiesto di farlo e anche lei», ha detto il giovane durante l’interrogatorio di garanzia del gip. Secondo quanto riporta il giornale locale LiveSicilia, Flores ha anche sostenuto che fosse stata la vittima a provocare i sette ragazzi. Dopo la violenza sessuale, in ogni caso, la ragazza si è sentita male: «Ho provato ad aiutarla, ho preso il telefonino che gli era caduto a terra. Diceva che voleva che chiamassi il suo ragazzo, ma gli ho risposto: “non posso chiamare il tuo ragazzo perché se mi sente parlare quello si incazza con me”». A un certo punto, continua Flores, la ragazza si sarebbe seduta e tutti gli altri – tranne Flores – se ne sarebbero andati. «Ho aspettato altri 5 minuti – ha aggiunto il ragazzo – e le ho chiesto: “ora sei a posto, sicura? Me ne posso andare?”. E lei: “Sì, tranquillo».


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