Tajani apre all’idea di Salvini sulla sanatoria: «Sì per piccoli lavori, ma no a un condono»

«Si può vedere di inserire qualche aggiustamento per piccole cose fatte in violazione della legge – spiega il vicepremier e leader di Forza Italia – ma dentro una strategia di rigenerazione urbana»

Davanti all’assemblea di Confedilizia, ieri 23 settembre, Matteo Salvini ha lanciato una proposta di sanatoria per le piccole irregolarità edilizie. Le opposizioni sono insorte, definendo l’idea «criminogena» poiché incentiverebbe a compiere ulteriori abusi. Tuttavia, non si è trattato di un’iniziativa individuale del vicepremier leghista: anche Antonio Tajani, suo omologo a Palazzo Chigi, ha abbracciato l’ipotesi di una sanatoria. Oggi, ai microfoni di In Mezz’ora, il forzista ha affermato di ritenere «importante puntare sulla rigenerazione urbana». E all’interno di questo progetto, che tra gli scopi ha quello di ridurre l’emissioni, «si può vedere di inserire qualche aggiustamento per piccole cose fatte in violazione delle legge. Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma – ha sottolineato Tajani -, deve essere inquadrato nel campo di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo». Il vicepremier e ministro degli Esteri azzurro, però, ha voluto chiarire che l’operazione non andrà vista come un «condono».


Nel corso dell’intervista, Tajani ha affrontato diversi temi. Ha spiegato, ad esempio, i motivi del passo indietro fatto dal governo sulla tassa che avrebbe colpito gli extraprofitti delle banche: «Ha prevalso il buon senso. Ne ho parlato a lungo con la presidente del Consiglio, ho trovato ascolto e con il ministro Giancarlo Giorgetti abbiamo cercato di migliorare quel testo. Che oggi permette di avere una base imponibile diversa ed esclude i titoli di stato. Arriveranno i soldi dalle banche, ma abbiamo tutelato quelle piccole». Il titolare della Farnesina, poi, ha fatto un passaggio sulle sue prossime missioni all’estero: «Domani sarò a Parigi e dirò alla collega Colonna che a Ventimiglia – in riferimento ai respingimenti – la Francia sbaglia».


Giovedì 28 settembre, invece, sarà a Berlino: «Parlerò con la mia collega tedesca della decisione del governo tedesco di finanziare le ong. È un atteggiamento strano, cercheremo di capire perché si muove in questa maniera». Dopo un encomio a Giorgio Napolitano, «è stato un grande protagonista della politica», Tajani ha risposto a una domanda sul futuro in politica dei figli di Silvio Berlusconi: «Magari, ma mi pare che adesso pensiono a fare gli imprenditori». E ha concluso difendendo la solidità di Forza Italia: «È dal 1994 che ci dicono che siamo un partito di plastica, che verremo sciolti, fa parte della politica, ma quello che conta sono gli elettori. Siamo solidi e resistenti, e daremo qualche sorpresa anche alle europee».

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