Evergrande crolla in Borsa ad Hong Kong: il futuro dell’immobiliare cinese a rischio

La ristrutturazione del debito offshore sotto la lente. La crisi del settore e il caso Country Garden

La società immobiliare Evergrande crolla alla Borsa di Hong Kong (-25,45% a 0,41 dollari di Hk). Sotto la lente la dichiarazione con cui ammette che la sua controllata Hengda Real Estate Group non è in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuovi bond. L’unità di Evergrande era stata indagata dall’autorità cinese di regolamentazione dei titoli per sospetta violazione della divulgazione di informazioni. Alla fine di luglio, i debiti non pagati di Hengda Real Estate erano circa 277,5 miliardi di yuan (38 miliardi di dollari), con 1.931 le cause legali pendenti. «Il gruppo non è in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuove obbligazioni nelle circostanze attuali», ha fatto sapere l’azienda in un comunicato.


La ristrutturazione del debito offshore

Ad agosto Hengda Real Estate aveva reso noto di essere finita sotto le indagini dall’autorità cinese di regolamentazione dei titoli per sospetta violazione della divulgazione di informazioni. Lo sviluppo apre un nuovo fronte per l’azienda più indebitata del mondo (oltre i 300 miliardi di dollari). E questo succede appena una settimana dopo che la polizia ha arrestato alcuni dipendenti della sua unità di gestione patrimoniale, facendo crollare le sue azioni e aumentando la pressione sui piani di ristrutturazione del gruppo di Shenzhen. All’inizio del mese Evergrande ha riferito di aver ritardato la decisione sulla ristrutturazione del debito offshore a ottobre per consentire ai detentori del suo debito più tempo per considerare la sua proposta. L’impresa ha bisogno del via libera di oltre il 75% dei detentori di ciascuna classe di debito per approvare il piano. Che offre ai creditori un paniere di opzioni per scambiare il debito con nuove obbligazioni e strumenti legati alle azioni garantiti dalle sue azioni e da quelle dei titoli delle sue controllate quotate a Hong Kong.


La crisi del settore immobiliare cinese

Oltre alla capogruppo in Borsa cedono terreno le controllate Evergrande Nev (-20%) e Evergrande Serces (-11%) e l’intero settore degli sviluppatori di real estate, tra cui Sunac (-4,85%) e Country Garden (-5%), sempre a un passo dal default. La crisi nel settore immobiliare, che in passato ha contribuito fino a un terzo circa alla formazione del Pil cinese, ha scosso i mercati globali e le iniziative di Pechino per rafforzare il settore sembrano avere finora avuto un impatto scarso. Alla fine di agosto, la superficie complessiva delle case invendute era di 648 milioni di metri quadrati, in base agli ultimi dati dell’Ufficio nazionale di statistica. Dal 2020 le autorità hanno gradualmente ristretto l’accesso al credito da parte degli sviluppatori. Ne è seguita un’ondata di insolvenze, in particolare quella di Evergrande. Un altro colosso immobiliare cinese, Country Garden, ha evitato all’ultimo il default negli ultimi mesi, dopo aver registrato una perdita record e debiti per oltre 150 miliardi di dollari.

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