Strage di Alessandria, cosa scriveva Martino Benzi sul suo blog: le favole per il figlio

La divulgazione scientifica e la matematica ricreativa, poca politica: gli scritti dell’ingegnere di Alessandria che si è tolto la vita dopo aver ucciso la moglie, il figlio e la suocera

«Cose che faccio quando non ho altro da fare», è la frase con cui Martino Benzi introduce i lettori nel suo blog personale che l’ingegnere ha curato per almeno 18 mesi, dal febbraio 2012 al luglio 2013. Il corpo di Benzi è stato ritrovato mercoledì 27 settembre con un taglio alla gola nel giardino della casa di riposo dove si trovava la suocera, anche lei morta con ferite da arma da taglio. Su di lui, un biglietto: «Andate a casa e troverete il cadavere di mia moglie e di mio figlio». Sulla dinamica del triplice omicidio e del suicidio sono in corso accertamenti e rilievi, ma gli investigatori non sembrano avere dubbi su quanto sia accaduto: Benzi avrebbe ucciso la moglie e il figlio 17enne, prima di raggiungere la Rsa «Michel» per colpire la suocera e togliersi la vita. Ingegnere, titolare di uno studio professionistico e specializzato nella progettazione e realizzazione dei siti internet, sul suo blog si diceva appassionato di divulgazione scientifica e matematica ricreativa. E soprattutto, di scrittura.


Il figlio Matteo nel blog del padre

Si presenta così Martino Benzi ai lettori: «Sono uno che — nato nel 1956 — si è deciso a fare un figlio a cinquant’anni, età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Allora non stupitevi se questo blog, a volte, presenterà dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere». Anche più sotto si “scusa” in anticipo per quei post che riguarderanno la sua famiglia e non i temi propri del blog: «Ogni tanto vi affliggerò con post di vita personale, del tipo padre orgoglione che comunica all’universo mondo che il pargolo è il primo esemplare di Homo sapiens sapiens ad andare in prima elementare». Benzi ha anche creato una categoria apposita, con due pezzi pubblicati: «Padre orgoglione». Nel primo, del 13 marzo 2012, annuncia la caduta del primo dente da latte del figlio («Il padre orgoglione annuncia l’evento che tutto il pianeta attendeva in preda alle ambasce. Il primo dentino è caduto e aspetta sotto il cuscino che la fatina dei dentini compia il suo dovere»), nel secondo, pubblicato il mese successivo, racconta di una conversazione avuta col figlio, quando aveva meno di 6 anni. Un normale scambio tra un bambino che ha curiosità per i fenomeni che lo circondano e un padre che si ferma a dargli le risposte. Nella sua presentazione, Benzi parlava della sua passione principale, il motivo per cui aveva aperto il blog: «Mi piace raccontare. E scrivere. Ho incominciato a farlo seriamente il giorno in cui mio figlio ha compiuto diciotto mesi e all’inizio era la trascrizione delle favole raccontate a lui, poi sono diventate storie per quando fosse stato più grande. Avete presente “Morfologia della fiaba” di Vladimir Propp?  Visto che dall’ultima glaciazione si diventa adulti con questo tipo di racconti, il papà voleva contribuire personalmente a dissestare l’equilibrio psichico del pupo. Peccato che i romanzi per ragazzi incominciati pensando a lui avanzino molto lentamente nel mio hard disk — accidenti, quanto è complicato scrivere romanzi “per ragazzi” — e ben difficilmente saranno pronti prima che il pargolo vada al liceo e, forse, allora, non gli piaceranno nemmeno un po’». Tra gli scritti pubblicati, una filastrocca, un racconto di fantascienza e due di «pura follia», come li definisce l’ingegnere, e una serie di 7 racconti ambientati a Palermo, «un romanzo a puntate ovvero una serie di racconti in ordine cronologico, il mio devoto omaggio ai giallisti siciliani».


Le passioni

Oltre a quella per la scrittura, Benzi spiega subito di avere altre passioni: «La divulgazione scientifica e la matematica ricreativa», spiega, «questo blog conterrà spesso articoli su questi argomenti, raramente sotto forma di contributi originali, più spesso come citazioni, segnalazioni e commenti del lavoro di altri, molto ma molto più bravi di me. Roba da crepare d’invidia». Nella bio, aggiungeva: «Mi piacciono molto meno l’attualità e la politica, non è che non mi tocchino da vicino — anzi — però sono convito che le mie opinioni finirebbero con l’essere espresse con eccessiva energia e c’è già troppa gente che urla sul web. Non troverete, quindi, molti articoli in proposito, dovrei essere colto da un improvviso entusiasmo — quasi un raptus — per  qualche specifico argomento». Di politica aveva poi parlato in qualche post successivo, principalmente per tematiche legate alla scienza e in un caso sulle primarie del Partito democratico del dicembre 2012.

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