Finita l’estate, tornano i “detectoristi”: chi sono e cosa trovano quelli che vanno in spiaggia con il metal detector

Lire, dentiere e sex toys: ecco il bottino dei detectoristi. Il racconto di un esperto del settore

Finisce l’estate e, mentre gran parte dei turisti reintra dalle spiagge, una categoria specifica ci ritorna. Si tratta degli appassionati di metal detector che vanno alla ricerca di oggetti perduti. Ma per alcuni non è solo una passione. A Cesenatico, infatti, l’esperto del settore Leonardo Ciocca – fa sapere Il Messaggero – ha aperto una sorta di academy per detectoristi assieme all’azienda per cui lavora: Detector Shop. Cesenatico è piccolo comune che conta circa 25.890 abitanti, si trova nella provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna e negli anni ha consolidato una vera e propria community di appassionati di metal detector, tanto che in primavera ci sarà la settima edizione di una gara – il Garret Contest – con persone di tutto il mondo che cercheranno gettoni sotterrati.


Lire, dentiere e sex toys

«Il movimento dei detectoristi in Italia è più grande di quanto si immagini. Una stima parla di 25-30 mila persone che lo praticano con costanza. Molti di più se si considera chi lo fa occasionalmente», dichiara Ciocca. Che spiega come per lui si tratta di una passione che lo «rilassa». Ma più di tutto a intrigarlo è il fascino del mistero: ci fa sentire come bambini impegnati in una caccia al tesoro». Ma cosa si trova lungo le spiagge? Secondo quanto racconta Ciocca, soprattutto monete, in alcuni casi ancora lire. «L’oggetto più curioso che ho trovato? Uno speculum, un attrezzo per le ispezioni vaginali. Ma anche dentiere,
denti d’oro e sex-toys», prosegue.


«Gli oggetti sensibili? Vanno consegnati alle autorità»

L’aspetto più interessante, a suo avviso, è «trovare oggetti con una storia. I miei preferiti sono quelli di “trench-art”, l’arte delle trincee, ovvero creazioni artistiche realizzate dai soldati in guerra con ciò che trovavano, come pezzi di filo spinato». «In Italia il metal detector non è vietato, ma non ci sono norme che ne regolano l’utilizzo», ci tiene a precisare Francesco Manzella, presidente della Federazione italiana Metal-detectingo. «Questo porta a pensare che si possa fare ciò che si vuole, ma non è così. Il nostro compito è proprio quello di sollecitare a rispettare le regole, come consegnare oggetti sensibili alle autorità competenti».

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