Mick Jagger non vuole vendere il catalogo dei Rolling Stones: «I miei figli non hanno bisogno di 500 milioni, preferisco darli in beneficenza»

Il frontman della rock band ha 80 anni e otto figli, tra i 6 e i 52 anni: «Preferisco fare qualcosa di buono nel mondo»

Ancora un album, il 24esimo, e poi chissà. L’eterno ragazzo del rock, 80 anni e nessuna voglia di smettere, è pronto a far uscire l’ultimo album dei Rolling Stones il prossimo 20 ottobre. E al Wall Street Journal, per quanto faccia strano sentirlo parlare dei suoi piani sul futuro lontano dal palco, ha parlato del catalogo sterminato della band inglese e di quello che intende lasciare ai suoi figli. Negli ultimi anni, quella di vendere il proprio catalogo è stata una mossa intrapresa da numerosi monumenti della musica: da Bruce Springsteen a Neil Young, da Bob Dylan a Paul Simon, fino agli eredi di David Bowie. A loro si sono aggiunti anche artisti più giovani, come Justin Timberlake, John Legend e Katy Perry, pronti ad approfittare della valutazione finora molto alta dei loro patrimoni artistici. Un mercato che è finanziariamente ancora molto vantaggioso ma che già mostra segnali di raffreddamento, spingendo quindi diversi artisti ad approfittarne finché possibile. La vendita del catalogo dei big viene valutata diverse milioni di euro e consente anche di organizzare la successione monetizzando la creatività a vantaggio degli eredi. Valutazioni che Jagger ha sicuramente fatto, pur ammettendo di «non essere bravo con gli affari», ma che lo hanno spinto nella direzione contraria.


Il catalogo dei Rolling Stones

Jagger &Co. possono vantare i diritti su una vastissima produzione musicale, anche se non su tutta quella realizzata dai Rolling Stones durante la loro carriera. Questo perché il loro contabile Allen Klein, deceduto nel 2009, si era assicurato i diritti su tutti i brani precedenti. La sua società, la Abkco Reciords, detiene tuttora i copyright su brani leggendari come (I Can’t Get No) Satisfaction, Paint It Black, e Ruby Tuesday. Cosa fare di oltre 50 anni di produzione artistica? «Non ho intenzione di vendere il catalogo», ha detto al Wall Street Journal, «i ragazzi non hanno bisogno di 500 milioni di dollari per vivere bene, dai», suggerendo poi una donazione in beneficenza: «Preferisco fare qualcosa di buono nel mondo». I «ragazzi» di cui parla sono gli otto figli avuti dal cantante, che hanno tra i 6 e i 52 anni. Prima di lui, il collega e amico Keith Richards aveva affrontato lo stesso argomento: «Non so se siamo pronti. Andremo avanti per un altro po’, ci metteremo dentro altra roba. L’unica cosa che significa la vendita di un catalogo è che stai diventando vecchio».


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