A Granada Meloni incontra Zelensky. «Abbiamo discusso del prossimo pacchetto di aiuti militari dell’Italia»

Il tweet del presidente ucraino e la nota di Palazzo Chigi a margine del vertice della Comunità Politica europea: «Convinto sostegno a 360 gradi»

«Durante il nostro incontro, con Giorgia Meloni abbiamo riaffermato il forte partenariato italo-ucraino. Ho ringraziato l’Italia per il suo sostegno di principio e costante nel proteggere la nostra libertà, il nostro popolo, le nostre famiglie. Ho informato il Primo Ministro dei progressi della nostra controffensiva e delle nostre esigenze prioritarie di difesa. Abbiamo discusso del prossimo pacchetto di aiuti militari dell’Italia, compresi i modi per rafforzare la nostra difesa aerea». Questo il riassunto, in un tweet, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha incontrato la premier a margine del Vertice della Comunità Politica Europea di Granada. Meloni ha confermato il continuo e convinto sostegno a 360 gradi del governo italiano alle autorità ucraine – spiega in una nota Palazzo Chigi – per la difesa delle infrastrutture critiche e per le esigenze di Kiev in vista della stagione invernale finché sarà necessario e con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva.


L’opposizione 5 stelle: «Il ministro Crosetto riferisca in Parlamento

«Il ministro della Difesa Crosetto venga in Parlamento a riferire sulla frattura emersa nel governo in merito alla sostenibilità di eventuali ulteriori forniture di armi all’Ucraina: non possiamo apprenderlo dai giornali, dobbiamo discuterne in Parlamento, come previsto dal primo decreto Ucraina che stabiliva che il governo venisse a riferire a cadenza almeno trimestrale». Lo dichiarano i capigruppo del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Difesa di Camera e Senato, il deputato Marco Pellegrini e il senatore Raffaele De Rosa. «Leggiamo sui giornali che Meloni e Tajani si sarebbero impegnati con Biden e Zelensky per nuovi invii di armi italiane a Kiev, per un ottavo pacchetto di forniture militari. Il tutto in incontri riservati, senza uno straccio di dibattito parlamentare sull’opportunità di continuare su questa strada. Dibattito tanto più urgente considerate le recenti dichiarazioni del ministro della Difesa Crosetto che ha parlato di “risorse non illimitate” e di “pericolo per la difesa italiana“, facendo riferimento allo svuotamento degli arsenali italiani in conseguenza degli invii all’Ucraina».

Le indiscrezioni apparse sulla stampa

Stamane la Repubblica riportava le richieste ucraine, secondo la testata troppo particolari e difficili da soddisfare per il governo italiano. In primis i Samp-T: «un sistema che necessita di una manutenzione costante e utilizza missili Aster 30 – ognuno costa due milioni di euro – che gli ucraini lanciano in quantità». Italia e Francia – per ora – ne hanno forniti alcune decine. I nuovi ordini non saranno disponibili se non tra un paio d’anni. Inoltre un problema restano i missili a lungo raggio, o meglio i missili aria-terra Storm Shadow, protagonisti degli ultimi attacchi sulla Crimea che hanno portato alla distruzione del comando della Marina russa. Solo Francia e Regno Unito li hanno inviati in Ucraina, ma in numero limitato. La Germania darà i “Taurus”. L’Aeronautica, precisa la Repubblica, ne ha a disposizione duecento, ma difficilmente intende privarsene.

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