Il Washington Post: «Hamas ha iniziato a pianificare un anno fa l’attacco contro Israele con il sostegno dell’Iran»

La guida suprema della Repubblica islamica, l’Ayatollah Ali Khamenei, citato dai media locali, ha definito «false» le voci sul presunto sostegno ad Hamas

Hamas ha iniziato a pianificare l’attacco a sorpresa contro Israele almeno un anno fa. A rivelarlo è il Washington Post che conferma – stando a fonti di intelligence occidentali e mediorientali – il coinvolgimento dell’Iran nell’offensiva via aria, terra, mare di sabato 7 ottobre. Nonostante Teheran abbia negato di essere «coinvolto nell’azione palestinese», secondo i funzionari avrebbe, al contrario, assicurato addestramento militare e aiuto logistico, nonché decine di milioni di dollari. Ipotesi, questa, già avanzata nei giorni scorsi da un report e da un articolo del Wall Street Journal in cui veniva spiegato come funzionari della sicurezza iraniana avrebbero dato semaforo verde per l’assalto ad un incontro a Beirut il 2 ottobre scorso. Oggi è persino arrivata la smentita della guida suprema della Repubblica islamica, l’Ayatollah Ali Khamenei che, citato dai media locali, ha definito «false» le voci sul presunto sostegno ad Hamas. Per l’Iran, anzi, esiste soltanto un colpevole in tutta questa situazione: il primo ministro Benjamin Netanyahu che doveva – stando alle parole del ministro degli Esteri di Teheran durante un colloquio telefonico con Joseph Borrell – essere fermato in precedenza dai Paesi occidentali. «Questi attacchi sono stati una reazione naturale e legittima rispetto alle mosse radicali e criminali di Israele e Netanyahu», ha specificato Amirabdollahian.


Washington dal canto suo è stata, invece, prudente: «Non abbiamo visto nessuna prova di un coinvolgimento diretto dell’Iran negli attacchi di Hamas contro Israele», ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby. E sebbene il ruolo preciso dell’Iran nelle violenze non sia ancora chiaro, l’assalto riflette però – osservano i media americani – l’ambizione di Teheran di circondare Israele con legioni di combattenti paramilitari in possesso di sistemi militari sempre più sofisticati e allo scopo di colpire nel profondo dello Stato ebraico. La tendenza di Hamas di dar voce all’anima iraniana (rispetto a quella qatariota), è dimostrato dal fatto che l’organizzazione, terroristica per Ue e Usa, abbia beneficiato negli anni di massicce “donazioni” di denaro da parte di Teheran e di sostegno di tipo tecnico per la produzione di razzi e droni, oltre che di addestramento alle tattiche militari. «Se insegni alle persone come usare le armi, ti aspetti che alla fine le usino», sottolineano le fonti anonime che spiegano – a sostegno del coinvolgimento dell’Iran – come un attacco di quel tipo in termini di portata, organizzazione e pure strumenti sarebbe stato estremamente «impegnativo» senza un aiuto esterno. 


Leggi anche: