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Israele, l’Idf ai palestinesi: «Lasciate Gaza, andate in Egitto». Ma il valico di Rafah è chiuso

10 Ottobre 2023 - 09:21 Redazione
gaza israele esercito palestinesi egitto
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L'esercito fa sapere che il parlamento di Gaza è un obiettivo legittimo. La partenza dei riservisti da Milano Malpensa

L’esercito israeliano ha avvisato i palestinesi di lasciare Gaza per l’Egitto. «Il valico di Rafah è ancora aperto», ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, aggiungendo che «ognuno può uscire. Consiglierei loro di uscire». Israele ha il «pieno controllo» del confine con Gaza, ha spiegato il portavoce. Nell’ultimo giorno – ha aggiunto – «non un singolo terrorista è entrato passando dalla barriera difensiva». Mentre l’esercito stima che un piccolo numero di miliziani di Hamas si nasconda ancora in territorio israeliano. Nella notte scorsa sono stati circa 200 gli obiettivi colpiti dall’aviazione israeliana nella Striscia. Soprattutto a Rimal e Khan Yunis. L’esercito israeliano considera i due luoghi come «centri terroristici» privilegiati di Hamas. Da dove sono diretti «un gran numero di attacchi terroristici contro Israele». Tra gli obiettivi molte «residenze operative» di miliziani di Hamas e Jihad islamica.

Il parlamento di Gaza obiettivo legittimo

Successivamente l’esercito ha fatto marcia indietro. Il valico di Rafah è infatti chiuso. Migliaia di palestinesi intanto sono confluiti nel sud della striscia di Gaza, nelle città di Rafah e di Khan Yunes, nel tentativo di passare in Egitto. Il valico di transito di Rafah resta per ora chiuso e non è noto quando sarà riaperto. Nell’attesa gli sfollati hanno cercato ospitalità nelle abitazioni di congiunti. Hagari ha anche detto che le sedi del parlamento e dei ministeri a Gaza sono obiettivi legittimi dell’offensiva israeliana. «Se c’è un uomo armato che lancia razzi a partire da lì, questi si trasformano in un obiettivo militare», ha fatto sapere. L’Idf ha anche risposto ad Hamas, che ieri ha minacciato di uccidere gli ostaggi se l’offensiva non si fermerà: «Se fanno del male a una di queste nonne o a uno di questi neonati o a uno di questi bambini, le cose non miglioreranno e loro lo sanno», ha dichiarato un altro portavoce dell’Idf, il tenente colonnello Richard Hecht. Che poi su X ha precisato che il valico di Rafah è chiuso

I riservisti a Malpensa

Intanto a Milano Malpensa sono in partenza i riservisti diretti nel paese. «Sono israeliano ho vissuto qualche anno qui in Italia per business. Mi hanno chiamato i riservisti quindi sto tornando subito. Il mio sentimento è che ho vissuto benissimo in Italia ma quando i tuoi amici stanno male, la tua famiglia, non posso stare con le mani in mano», dice uno di loro all’agenzia di stampa Ansa. E ancora: «Io sono anche guidatore di ambulanza in Israele, volontario. Quando ha saputo di questa notizia ho pianto, pianto tantissimo, prima di tutto ho provato a chiamare i miei amici che stanno tutti bene, anche la famiglia. Poi ho cercato di trovare il primo biglietto disponibile, I bambini sono sotto choc per gli allarmi ma la mia famiglia non e al sud dove c’è stato un pogrom non una guerra, non è mai successo cosi. Sembra la seconda guerra mondiale con i nazisti che uccidono gli ebrei. Questa volta sarà lunga, non è come gli altri attacchi terroristici, ci vorrà più tempo». Un altro riservista spiega che «il popolo ebreo è sempre sopravvissuto sin dall’inizio e vinceremo anche questa volta contro il potere del diavolo». «Non abbiamo altra scelta, dobbiamo tornare», si limita a dire un terzo che risponde alla chiamata mentre si avvia al gate con il figlio piccolo.

Foto copertina da Euro-Med Monitor su X

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