Lo psicoanalista: «Grazie a Fedez per aver parlato di salute mentale. I più in pericolo sono gli adolescenti»

Massimo Ammaniti, professore a La Sapienza: il governo non ha nemmeno risposto all’appello del rapper

Massimo Ammaniti, psicoanalista e medico neuropsichiatra infantile, professore onorario di Psicopatologia dello sviluppo presso l’Università La Sapienza, dice di aver trovato l’appello di Fedez sulla salute mentale «molto coraggioso. Sia lui che Chiara Ferragni si sono dimostrati attenti a quello che succede nella società e allo stato d’animo delle persone. E quello che colpisce è che questa sensibilità arrivi da Fedez e non da chi ci governa che parla di tutto, a partire dalla questione dell’Esselunga, e non ha nemmeno risposto all’appello del rapper». Alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute Mentale, dice Ammaniti, la Societa Italiana di Psichiatria dice che i disturbi mentali sono la pandemia del futuro. E l’aumento delle diagnosi lo testimonia.


Le diagnosi

Spiega Ammaniti in un’intervista a La Stampa: «È così in particolare in alcune fasce di età. I problemi sono presenti soprattutto tra adolescenti e giovani e tra i quarantenni/cinquantenni. Sono loro a manifestare più difficoltà rispetto al passato. Anche tra i bambini si nota un aumento dell’incidenza ma è da ricollegare unicamente al fatto che è migliorata la capacità di riconoscere precocemente le difficoltà mentali». Attualmente, dice lo psicanalista, «circa il 12 per cento della popolazione italiana soffre di depressione, il 13 per cento circa soffre di sindromi ansiose e sempre più persone soffrono di disturbi del sonno. Sono tutti fenomeni in aumento a cui corrisponde una inadeguatezza totale dei servizi psichiatrici che non dipende dagli operatori, che invece lavorano e si impegnano. Ma dal fatto che i finanziamenti sono più limitati che in altri Paesi. Fino a qualche anno fa le risorse dedicate alla salute mentale superavano il 3 per cento del fondo sanitario ora sono calate al 2,6 per cento».


I tagli

La conseguenza, dice il professore nel colloquio con Flavia Amabile, «è una situazione drammatica. Se ci si rivolge al servizio pubblico difficilmente si ottiene un aiuto qualificato, ovvero una psicoterapia. Inevitabilmente si finisce per somministrare dei farmaci che alla fine provocano danni». Per Ammaniti «l’incertezza dei genitori influenza i figli che hanno già difficoltà perché sanno di avere davanti a loro un futuro difficile. La verità è che viviamo nel peggiore dei mondi possibili, un mondo che non fa nulla per rassicurare le persone e questo ha evidenti conseguenze sul piano psichico».

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