Israele, la preoccupazione di Tajani: «Centinaia di tank pronti ad entrare a Gaza, si creino corridoi umanitari e si salvino gli ostaggi»

Il ministro degli Esteri ha visitato il sud del Paese colpito dagli attacchi di Hamas e rinnovato la solidarietà a Israele, ma anche l’allerta per i civili e i connazionali coinvolti

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha terminato la sua visita in Israele, dove ha visitato alcuni dei luoghi colpiti nell’attacco terroristico di Hamas nel sud del Paese. «Siamo qui per dare la nostra solidarietà a Israele, che ha il diritto di difendersi e sono convinto che avrà una reazione proporzionata e farà di tutto per colpire solo Hamas», ha detto Tajani parlando con la stampa nel corso della visita. «L’Italia è uno stretto e importante alleato dello Stato di Israele. La visita qui oggi ne è un’ulteriore prova», gli ha risposto il suo omologo israeliano Eli Cohen, che lo ha accompagnato nel sud. Il capo della Farnesina non ha nascosto comunque la preoccupazione per quello che potrà accadere nelle prossime ore nella Striscia di Gaza con l’offensiva di terra preannunciata da Israele. «C’è una grande concentrazione di truppe israeliane ai confini con la Striscia di Gaza. Ne ho visti tantissimi, centinaia di carri armati, quindi uomini pronti a intervenire. Ma l’evacuazione è in corso», ha riferito Tajani a Bruno Vespa nella registrazione del programma Cinque minuti in onda questa sera. Anche per questo l’auspicio dell’Italia è quello che si possano creare dei corridoi umanitari per trarre in salvo la popolazione civile di Gaza, ridotta senza elettricità né rifornimenti di acqua e cibo e dove si contano già migliaia di morti e feriti. Del tema Tajani ha parlato, oltre che con gli interlocutori israeliani, anche con il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, incontrato nella tappa seguente della missione nella regione. «Sto chiedendo ai Paesi arabi di essere mediatori di pace per una de-escalation del conflitto. Il loro aiuto è prezioso per liberare gli ostaggi e creare corridoi umanitari per salvare i civili. Il terrorismo non vincerà».


Dentro la Striscia, oltre tutto, ci sono anche una decina di cittadini italiani, compresi con ogni probabilità alcuni degli oltre 100 ostaggi nelle mani di Hamas. «La priorità per l’Italia è il salvataggio degli ostaggi», ha detto Tajani stamattina, garantendo che «faremo del nostro meglio per il salvataggio di questa gente innocente». Quattro connazionali che erano rimasti bloccati in Israele nei giorni scorsi sono stati invece «recuperati» dalla missione governativa italiana e accolti a bordo del volo di Stato che dopo la tappa in Giordania farà ritorno a Roma, ha annunciato ancora Tajani, ricordando come «la sicurezza dei nostri concittadini è una priorità». L’altra preoccupazione cruciale per il governo è quello dei cristiani che risiedono nella Striscia: «Mi sono preoccupato tantissimo anche dei cristiani perché sono stato sollecitato dal cardinale Pizzaballa. Mi sono messo in contatto col ministro degli Esteri israeliano per cercare di creare un corridoio per i cristiani che sono chiusi nelle chiese cristiane palestinesi», ha detto Tajani ancora a Cinque Minuti.

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