Israele-Hezbollah, ancora scambi di fuoco al confine: colpita base Onu in Libano. Crosetto: «Valutiamo ritiro dei soldati italiani»

Nel quartier generale operano un centinaio di militari italiani. Il razzo sarebbe stato lanciato dal gruppo radicale sciita libanese

Alta tensione al confine con il Libano. Un razzo ha colpito il quartiere generale del contingente Onu nel Sud del Paese (Unifil), senza fare vittime. A riferirlo è stato il portavoce di Unifil Andrea Tenenti, precisando che al momento non è possibile determinare da dove sia stato lanciato il razzo che ha colpito l’interno della base costiera di Naqura, a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele. «In quel momento i nostri peacekeeper non erano nei bunker, ma fortunatamente nessuno è stato ferito», ha detto Tenenti. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato all’Ansa come «quello di oggi non è un attacco rivolto a Unifil e non avevamo bisogno succedesse per essere in allerta. Da giorni – continua Crosetto – ci coordiniamo con l’Onu e c’è un valutazione continua che si fa ora per ora. Ma qualora non ci fossero le condizioni di sicurezza per i nostri militari, faremmo le stesse valutazioni fatte per il contingente a Gerico», conclude il ministro. Il razzo che ha colpito la base Unifil, secondo quanto si apprende da fonti militari, sarebbe stato lanciato da Hezbollah. La base – spiegano ancora le fonti – non era l’obiettivo del lancio e che l’episodio sarebbe dovuto ad un calcolo impreciso della traiettoria. Tutti i militari presenti nella base si sono rifugiati nei bunker per poi uscire ad allarme cessato. Nella base operano tra gli altri un centinaio di militari italiani. Al momento non è prevista l’evacuazione della base che può essere decisa solo dall’Onu. Nel frattempo, l’aviazione israeliana – stando alle parole del portavoce dell’Idf, Daniel Hagari – sta colpendo infrastrutture militari degli Hezbollah nel Libano. Poco prima, 9 razzi sono stati invece lanciati dal Libano contro il Nord di Israele: lo ha riferito l’esercito di Tel Aviv, spiegando che 5 dei razzi sono stati intercettati.


Missile contro il moshav Shtula

Un missile anticarro è stato lanciato contro il moshav Shtula, nel nord di Israele, vicino al confine libanese, ha detto l’Idf. Le forze di difesa israeliane stanno colpendo obiettivi nel sud del Libano, da dove sarebbe partito l’attacco. A riportarlo è il Jerusalem Post. Almeno 3 civili israeliani sono stati feriti e c’è un primo morto. Una fonte di Hezbollah, l’organizzazione paramilitare sciita libanese, ha rivendicato – scrive Al Jazeera – la responsabilità dell’attacco. Un altro missile anti tank è stato lanciato contro soldati israeliani che stavano operando lungo il confine. L’esercito israeliano ha intanto proibito l’ingresso di tutti i civili fino a quattro chilometri dal confine con il Libano. La decisione – secondo i media – è stata spiegata con l’aumento degli attacchi da oltre frontiera. Al tempo stesso i militari di Tel Aviv hanno ordinato ai residenti delle zone di confine all’interno dei 4 chilometri di restare vicino ai rifugi. «Lo Stato del Libano è responsabile degli spari contro il nostro territorio», ha ribadito il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. «Abbiamo risposto in maniera significativa – ha aggiunto Hagari – distruggendo postazioni Hezbollah ed il punto di partenza dell’attacco».


Foto copertina: ANSA/WAEL HAMZEH | Attacco al confine tra Israele e Libano

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