LinkedIn, il social network che aiuta a trovare lavoro, licenzia i suoi dipendenti

Colpito il 3 per cento del personale. La nota dei dirigenti a tutto il team, mentre si sarebbero aperte nuove posizioni in India

LinkedIn, società di proprietà di Microsoft, ha annunciato lunedì un taglio di quasi 700 dipendenti. Il settore che sarà più colpito dagli esuberi è l’ingegneristica, secondo una nota visionata dalla emittente americana CNBC. Una fonte che è voluta rimanere anonima parla di tagli anche nei comparti finanziari e nel reparto risorse umane dell’azienda. Già nelle scorse settimane l’agenzia Reuters aveva parlato dei tagli di personale.


I motivi dei tagli (mentre si assume in India)

I licenziamenti arrivano dopo il rallentamento dei ricavi anno su anno per otto trimestri consecutivi. Microsoft questo luglio ha dichiarato che nel secondo trimestre la crescita è stata di appena il 5%, anche se la quota degli iscritti è cresciuta ogni trimestre negli ultimi due anni. Nella nota dei dirigenti della piattaforma, Mohak Shroff e Tomer Cohen si parla di «riduzione della stratificazione, adattamento delle strutture organizzative» per centrare «gli obiettivi aziendali». A gennaio Microsoft ha annunciato il taglio di 10mila dipendenti, a cui se ne aggiungeranno altri nei prossimi mesi. Il taglio di LinkedIn si aggiunge a quelli della casa madre, ha specificato una fonte a CNBC. Nel mentre però lo stesso social network, specificano fonti alla emittente americana, sta incrementando le assunzioni in India. Via quindi a «563 ruoli nell’ambito della Ricerca e Sviluppo». «In particolare – spiegano i capi nella nota – vengono ridotti 137 ruoli di gestione dell’ingegneria e 38 ruoli nel prodotto. Inoltre, ci saranno 388 riduzioni di ruolo in tutto il nostro team di Ingegneria, nel tentativo di allineare meglio le risorse al nostro piano FY24, e apriremo un piccolo numero di nuovi ruoli per colmare le alcune critiche nella nostra ambiziosa tabella di marcia». «Ci impegniamo a fornire il nostro pieno supporto a tutti i dipendenti colpiti durante questa transizione e a garantire che siano trattati con cura e rispetto», chiude la nota di Shroff e Cohen. Una nota molto amara per circa il 3 per cento della forza lavoro dell’azienda.


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