Cecina, il sindaco fermato con la cocaina vuole tornare al lavoro: «Sono guarito»

Samuele Lippi era stato fermato dalla polizia. Poi ha seguito un percorso di recupero. Ma il Pd vuole le sue dimissioni

Il sindaco di Cecina Samuele Lippi era stato fermato dalla polizia con una dose di cocaina nel luglio 2023. L’opposizione aveva chiesto le sue dimissioni. Ma lui aveva detto di non voler lasciare il posto di primo cittadino. Anche perché aveva deciso di curare la sua dipendenza. Ora Lippi ha annunciato di essere guarito. O meglio, di aver completato il percorso di disintossicazione. Lo ha fatto mostrando un certificato della Asl. E sostenendo che il suo «impedimento temporaneo» si è concluso felicemente: «In questo scorcio di consiliatura, se non vogliamo buttare all’aria anni di lavoro, abbiamo ancora molte cose da fare insieme: il porto, la comunità energetica ai laghetti della Magona, le nuove scuole comunali e le piazze della Cecina che verrà».


Le dimissioni e la sfiducia

Il foglio della Asl certifica che l’uomo soffre di un disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. Ma dice anche che l’abuso di cocaina è in remissione. E che dalle analisi si mostra che adesso è pulito. Oltre alla prescrizione di un ciclo di psicoterapia lungo 12 settimane. Ma qualcuno non è d’accordo. Martedì 17 ottobre il Partito Democratico, che appoggiava il suo governo della città, ha chiesto un voto in consiglio per sfiduciarlo. Quando è tornato in municipio, quattro assessori su cinque si sono dimessi. Con lui è rimasto solo l’esponente di Italia Viva. Lui ne ha nominati subito altri tre. Tra loro un rappresentante del Movimento 5 Stelle. E ha pure pronto un esposto nei confronti del partito a livello regionale.


Giochetti di potere

«Io sono stato un cretino e chiedo scusa, ma che ci son solo io che ho preso cocaina? Qui la verità è che qualcuno voleva fa’ giochetti di potere senza di me», dice Lippi oggi a Repubblica. «Questa storia va chiusa, prima possibile. O la sfiducia o ci dimettiamo in blocco e lui decade», annuncia la segretaria cecinese Elena Benedetti. Ma i dem avranno bisogno delle destre per radunare 9 voti su 17. «I miei mi hanno trattato come il peggio delinquente, manco una telefonata. Dall’opposizione ho avuto più rispetto» dice il sindaco deciso a sopravvivere.

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