Sgarbi: «L’intervista del “Fatto” a Sangiuliano è falsa: sentito 12 ore fa». Lo staff del ministro: «Nessun colloquio nelle ultime 48 ore»

Il critico d’arte risponde alle accuse mosse dal quotidiano diretto da Marco Travaglio: «Una bieca campagna di delegittimazione»

Una «sequela di bugie» che procurano «un grave danno reputazionale mio e di tutti gli altri soggetti citati, accomunandoli a ipotesi di reato che, in quanto fondate su presupposti falsi, configurano una grave calunnia per la quale, adesso, si renderà necessaria anche una denuncia alla Procura della Repubblica». A scrivere queste parole in una lunga nota è il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, in riferimento all’articolo pubblicato da il Fatto Quotidiano secondo cui il sottosegretario sarebbe indagato a Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il critico d’arte – che sempre sul Fatto è stato scaricato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – accusa il quotidiano diretto da Marco Travaglio di riportare «integralmente le ricostruzioni diffamatorie e calunniose di una lettera anonima inviata a istituzioni e giornali attraverso la violazione fraudolenta di due account di posta elettronica in uso alla mia segreteria». Così facendo, accusa Sgarbi, il Fatto Quotidiano si sarebbe reso «complice delle falsità» contenute nella lettera, gettando «discredito sul mio operato e su quello dei miei collaboratori, con irreparabile pregiudizio sotto il profilo professionale e umano».


A margine di un incontro in prefettura a Bologna per la torre Garisenda, Sgarbi ha messo in dubbio anche la legittimità dell’intervista rilasciata da Sangiuliano a il Fatto, in cui il ministro affermava: «Non sapevo nulla delle consulenze. Ho già avvertito Meloni. Del resto non l’ho voluto io. Cerco di tenerlo a distanza e di rimediare ai suoi guai». Secondo Sgarbi, «quella del ministro Sangiuliano è una intervista falsa». Il sottosegretario ha letto ai giornalisti un presunto messaggio ricevuto dallo stesso ministro, che recitava: «Non ho rilasciato alcuna intervista, ho solo detto di non sapere di cosa si parlasse». E da lì una spiegazione: «Hanno fatto una telefonata al ministro Sangiuliano, che ha espresso il suo umore e hanno fatto diventare quell’umore un’intervista». Sgarbi ha poi aggiunto: «La telefonata che mi ha fatto (il ministro ndr)poche ore fa è esattamente di spirito contrario a quanto si legge in quella falsificazione. L’ultima volta che abbiamo parlato è stato 12 ore fa e mi ha fatto venire a Bologna dimostrando un affetto straordinario». Tuttavia dallo staff del ministro riferiscono che non c’è stato alcun colloquio né telefonico, né via messaggio tra Sgarbi e Sangiuliano nelle ultime 48 ore. L’ultima volta si sarebbero sentiti per la questioni della torre Garisenda.


La difesa di Sgarbi

Nella lunga nota pubblicata in giornata, il sottosegretario alla Cultura ribatte punto per punto alle accuse sollevate dal Fatto Quotidiano. Sulla vicenda relativa alla Fondazione Principe Pallavicino, per esempio, Sgarbi ricorda che gli emolumenti corrisposti fanno riferimento alla sua attività di coordinamento dell’attività di promozione della collezione d’arte. E, sostiene il critico, «l’avere messo in relazione il pagamento di questi emolumenti con le mie denunce contro la realizzazione di obbrobri architettonici che rappresentano uno sfregio al decoro urbanistico della città, è una bieca operazione di deliberato travisamento dei fatti, tale da indurre il lettore a credere che ci sia stato un “do ut des”». La ricostruzione effettuata dal giornale diretto da Travaglio, sostiene Sgarbi, non sarebbe altro che una «evidente campagna di delegittimazione». E ora il sottosegretario sembra più che intenzionato a portare l’intera faccenda in tribunale. «Ci penserà l’autorità giudiziaria – prosegue la nota – a ristabilire la verità, non potendo contare sulla correttezza professionale dell’estensore del pezzo».

Credits foto: ANSA/Paolo Salmoirago | Vittorio Sgarbi ai funerali dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Milano (14 giugno2023)

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