Torino, scopre che il figlio è gay e lo costringe a umiliazioni e maltrattamenti: chiesto il rinvio a giudizio per il padre

Coinvolta anche la madre del ragazzo

Prima i maltrattamenti, poi le minacce e le umiliazioni. La procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per i genitori di un ragazzo, che dopo aver scoperto che loro figlio è gay lo hanno minacciato e punito affinché diventasse eterosessuale. Tutto ha inizio nel 2020, quando il padre del ragazzo ha letto il diario segreto del figlio e appreso per la prima volta della sua omosessualità. Da quel momento sono iniziati i presunti maltrattamenti per cui oggi il pubblico ministero Giulia Rizzo ha chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo. A essere coinvolta è anche la madre del ragazzo, che secondo l’accusa non avrebbe fatto abbastanza per impedire le violenze fisiche e psicologiche ai danni del figlio. La prima udienza è stata fissata per il 22 gennaio 2024.


Lo schiaffo

Dopo aver letto il diario, sostiene la procura, il padre avrebbe colpito il ragazzo con uno schiaffo. Dicendogli anche che non lo voleva più vedere in casa e minacciando di buttarlo giù dal balcone. A quel punto avrebbe anche confiscato telefono e videogiochi in segno di punizione. Facendosi dare le password di tutti i social per poter controllare il figlio. Stando a quanto sostenuto dagli inquirenti, l’uomo avrebbe anche costretto il ragazzo ad andare a correre in piena notte e abbassarsi i pantaloni per dimostrare la sua virilità. Tutte attività che, secondo i pm, avevano lo scopo di umiliare il figlio e costringerlo a modificare il suo orientamento sessuale.


L’ultimatum

Pare infatti che il padre abbia addirittura dato un ultimatum di un mese per dimostrargli che era stato insieme a una ragazza. In preda alla disperazione, il ragazzo ha deciso infine di rivolgersi allo psicologo della scuola, che ha avvisato la polizia e fatto scattare le indagini. Il giovane è stato poi allontanato da casa e affidato a un’altra famiglia.

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