Polonia, prete ospita orgia gay e non chiama i soccorsi per un overdose di viagra: il vescovo si dimette

Grzegorz Kaszak ha lasciato l’incarico mentre è in corso un’indagine all’interno della sua diocesi

Uno scandalo sessuale ha accompagnato la Polonia al voto che ha visto perdere la coalizione guidata dal PiS, partito ultraconservatore (che resta però il primo partito). E ad attirare ancor di più le luci dei riflettori è il fatto che sia avvenuto all’interno della Chiesa del Paese. L’ultima novità sono le dimissioni del vescovo a capo della diocesi coinvolta, Sosnowiec, Grzegorz Kaszak che alla testata Gazeta Wyborcza ha dichiarato di aver presentato le sue dimissioni in una lettera a Papa Francesco il 29 settembre. Dimissioni che sono state accolte dal Vaticano il 24 ottobre senza alcuna motivazione ufficiale. «Perdonate i miei limiti umani», è la richiesta di Kaszak che era stato nominato vescovo nel 2009 da Papa Bendetto XVI dopo che aveva servito nel family office del Vaticano. Ma cosa ha costretto il vescovo a rinunciare al suo incarico? Un festino, un’orgia a casa di un prete e una presunta omissione di soccorso nei confronti di un prostituto in overdose da viagra.


Il caso

Veniamo ai fatti. Lo scandalo è emerso grazie a un’inchiesta della Gazeta. Nella notte tra il 30 e il 31 agosto, a casa di un prete della diocesi, Tomas Z., un prostituto è collassato per overdose di Viagra. L’indagine che è scattata contesta al sacerdote l’omissione di soccorso: il prete infatti non avrebbe chiamato in tempo i sanitari per il giovane che stava per perdere la vita. I media, inoltre, aggiungono che inizialmente Tomas Z. avrebbe anche tentato inizialmente di non far accedere i paramedici all’appartamento. Il sacerdote avrebbe voluto evitare lo scandalo. Don Tomas Z. ha però voluto difendersi con una e-mail inviata al Gazeta: «Un evidente attacco alla Chiesa, compreso il clero e i fedeli, per umiliarne la posizione, i compiti e la missione». La diocesi ha però confermato tutto quello che è emerso al momento sui media e ha anche rivelato che una commissione investigativa esterna ha concluso le indagini sul caso evidenziando una «violazione molto grave delle norme morali», oltre che degli obblighi da sacerdote. L’incidente, così come definito dalla diocesi, avrebbe coinvolto il sacerdote e due laici. Prima di dimettersi, Kaszak aveva destituito il prete dalle sue funzioni il 21 settembre avviando inoltre un processo canonico interno che potrebbe portare alla sospensione di Tomas Z. o alla sua riduzione allo stato laicale. Non è la prima volta che la diocesi di Sosnowiec è colpita da scandali del genere. Già nel 2013 il rettore del seminario della diocesi avrebbe avuto una rissa in un club gay. Sempre quest’anno poi, a marzo, è stato trovato il cadavere di un diacono di 26 anni con delle ferite che hanno fatto pensare a un omicidio. Gli inquirenti hanno poi collegato la sua morte con il suicidio di un prete di 40 anni del posto. L’uomo avrebbe ucciso il 26enne, con cui aveva una relazione conflittuale, dopo avergli inviato messaggi minacciosi.


In copertina l’ex vescovo di Sosnowiec Grzegorz Kaszak

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